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Caso Sakineh: Lazio in campo con "Nessuno scagli la prima pietra"



10/09/10 - L'annuncio del Governo iraniano di sospendere l'esecuzione della pena capitale nei confronti di Sakineh Mohammadi Ashtiani è stata accolta con moderato ottimismo da quanti in questi giorni hanno manifestato per tentare di salvare la vita alla giovane donna iraniana. Rimane alta l'attenzione verso questo caso internazionale e non cessano gli appelli e le iniziative.
Anche nel Lazio prosegue la mobilitazione: ieri assessori, consiglieri, dipendenti regionali e tanti cittadini hanno partecipato all'iniziativa organizzata dalla presidenza della Regione Lazio 'Nessuno scagli la prima pietra', in cui ogni partecipante ha depositato simbolicamente una pietra bianca ai piedi della gigantografia del volto di Sakineh esposta sul piazzale del palazzo della Giunta regionale del Lazio.
"Quando abbiamo saputo della sospensione della pena - ha detto Renata Polverini - non ci siamo fermati perché non possiamo fidarci delle parole: sospendere non significa ciò che noi vogliamo e cioè che Sakineh sia lasciata alla vita. Come ci ha chiesto il figlio della donna oggi dobbiamo tenere alta l'attenzione. Siamo qui anche per tutte le altre donne che in Iran subiscono la stessa pena e per tutti quelli che oggi vengono condannati a morte".
Prima della cerimonia con cui ha preso il via l'iniziativa e alla quale è intervenuto anche Davood Karim, presidente dell'associazione dei rifugiati politici iraniani in Italia, la presidenza della Giunta aveva voluto dare un primo segnale di sensibilizzazione pubblicando, dal 30 agosto scorso, l'appello in favore di Sakineh sulla homepage del sito istituzionale. L'iniziativa andrà avanti anche nei prossimi giorni: chiunque potrà deporre una pietra sotto la fotografia di Sakineh per testimoniare la propria vicinanza alla giovane donna iraniana.

Alla manifestazione di ieri, insieme alla Presidente Polverini e alla sua Giunta, hanno preso parte i consiglieri regionali Isabella Rauti, Olimpia Tarzia, Alessandra Mandarelli, Lidia Nobili, Giancarlo Miele, Aldo Forte, Alessandro Vicari e Claudio Mancini.
Isabella Rauti, membro dell'ufficio di presidenza, che sin dal 25 agosto ha aderito alla campagna internazionale in difesa di Sakineh, ha lanciato l'iniziativa del 'lutto bianco', che consiste nell'indossare una fascia bianca sul braccio come segno di speranza per l'annullamento definitivo della condanna. "L'impegno internazionale per Sakineh - ha detto - non rappresenta un'interferenza nell'ordinamento dei poteri politico e giudiziario iraniani, ma al contrario la volontà di includere l'Iran nella comunità internazionale attraverso il riconoscimento dei diritti umani. "Mettere sullo stesso piano, come è stato fatto, la pena capitale con la pena detentiva - ha aggiunto Rauti - è possibile solo se non si tiene conto del fatto che la prima è finalizzata alla umiliazione e alla eliminazione del condannato, mentre la seconda non ha solo uno scopo punitivo ma anche di recupero della persona".
Tra le iniziative del Consiglio regionale in difesa di Sakineh vanno ricordate anche la mozione presentata dal vicepresidente del Consiglio regionale, Raffaele D'Ambrosio, sottoscritta da altri consiglieri, e l'adesione alla campagna internazionale da parte della Consulta femminile regionale per le Pari Opportunità del Lazio e della consigliera Annamaria Tedeschi.


 

A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
Info: 800 01 22 83
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