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Iran, Isabella Rauti: "Bene Polverini, difendiamo Sakineh"



31/08/10 - "Con l'iniziativa della presidente Renata Polverini di unire la Regione Lazio alla campagna internazionale in difesa di Sakineh, la Regione Lazio si è posta in prima linea nella difesa dei diritti umani."
A dichiararlo è Isabella Rauti, consigliera del Pdl, membro dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Lazio.
"Il 25 agosto ho firmato l'appello internazionale contro la lapidazione di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la vedova iraniana di 43 anni madre di due figli condannata alla lapidazione per adulterio, perché la condanna a morte di Sakineh tramite lapidazione costituisce un paradigma della disuguaglianza giuridica fra uomini e donne in Iran", afferma Isabella Rauti. "La condanna a morte di Sakineh è solo la metafora estrema della condizione di inferiorità di milioni di donne iraniane, che non hanno pari diritti nel matrimonio, nel divorzio, nella custodia dei figli, nell'eredità. Una disuguaglianza giuridica che si riflette nel lavoro, nella società e nell'accesso ad ogni diritto: nonostante il ruolo attivo ed importante che svolgono nella società iraniana, le donne sono escluse da molti settori formativi e professionali. Per questo - spiega la Rauti - il Parlamento Europeo è intervenuto già nel 2008 con una risoluzione sui diritti delle donne iraniane, che ha fatto seguito ad una campagna per l'uguaglianza giuridica di genere in Iran. Come stabilito già nella conferenza internazionale dell'Onu di Pechino, i diritti delle donne sono diritti umani".
Anche Aldo Forte (Udc), consigliere regionale e assessore alle politiche sociali e alla famiglia, e Veronica Cappellaro (Pdl), presidente della commissione Cultura, sport e spettacolo, si sono uniti all'appello lanciato dal sito istituzionale della Regione Lazio per salvare dalla lapidazione l'iraniana Sakineh Mohammadi-Ashtiani.

Secondo Forte "l'Italia e il mondo devono spingere affinche' anche in Iran il rispetto della dignita' e della parita' delle donne diventi un principio inviolabile. E affinche' un castigo disumano e violentissimo quale la lapidazione venga abolito. Sakineh oggi e' il simbolo di questa lotta per la liberta' che coinvolge tante donne iraniane".

Per Veronica Cappellaro "l'appello della Regione Lazio è una iniziativa di profonda sensibilità. La vicenda di Sakineh, infatti, è solo l'ultima di
una lunga serie di violenze di Stato che in Iran, per motivi religiosi e politici, vengono perpetrate a danno di donne, giovani e dissidenti dal governo. Tutte le istituzioni del mondo democratico a qualsiasi livello devono essere mobilitate per promuovere una globale tutela dei diritti umani. Il fondamento della politica, infatti, è il rispetto della persona e la difesa della sua integrità".


 

A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
Info: 800 01 22 83
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