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Piano di riordino ospedaliero, il dibattito in aula



03/11/10 - Il dibattito sulla sanità all'ordine del giorno della seduta odierna del Consiglio regionale del Lazio ha registrato l'intervento dei rappresentanti di tutti i gruppi consiliari, in replica alla relazione iniziale della presidente della Regione, Renata Polverini.
"Adesso si chiede di fare una battaglia comune, quando per settimane si è evitato alcun confronto con l'aula e con le opposizioni - ha esordito il capogruppo del Pd, Esterino Montino -. Non si va da nessuna parte gettando del fango sulla precedente gestione e tacendo sui reali risparmi che questo nuovo Piano produrrebbe".

Il capogruppo della Lista Polverini, Mario Brozzi, ha dichiarato: "Da medico, prima che da politico, penso che stiamo imboccando la strada giusta, verso una sanità moderna che arriva a casa del cittadino, restituendo entusiasmo a chi opera sul territorio, evitando l'intasamento di ospedali dovuto a codici bianchi e verdi, che di tutto avrebbero bisogno meno che dell'ospedale".

La vice presidente della commissione Sanità, Giulia Rodano, per l'Idv, è entrata nel merito: "Il numero di posti letto per abitanti non può non tenere conto delle specificità delle nostre province più disagiate: perché non facciamo muovere i medici specialisti anziché la povera gente, che con questo Piano sarà costretta a macinare chilometri per ricevere una degna assistenza ospedaliera? Abbiamo sale operatorie nuove di zecca, ultimate da poco con fondi pubblici, in strutture oggi destinate alla riconversione. Sono questi gli sprechi...".

Il capogruppo di Sel, Luigi Nieri, ha ricordato un'analoga seduta del Consiglio dedicata alla sanità, svoltasi il 24 settembre 2008: "In quell'occasione, da assessore al Bilancio, ebbi l'opportunità di lanciare un'accusa grave e puntuale al Governo nazionale: si trattava del mancato trasferimento di 5 miliardi di euro di risorse dovute. Un ritardo che è costato alle casse della Regione Lazio circa 400 milioni di interessi che avremmo potuto utilizzare, ad esempio, per coprire il disavanzo 2009". Nieri ha voluto ricordare che si prospetta un disavanzo non coperto per la gestione 2010, compreso nell'intervallo 227-279 milioni di euro, e anche per il 2011. "In poche parole - ha detto Nieri - il prossimo anno le tasse non scenderanno. Più tasse e meno sanità per tutti, insomma".

"Che senso ha continuare a parlare di cose accadute un decennio prima?", si è quindi domandato il capogruppo de La Destra ed ex governatore del Lazio, Francesco Storace, il quale ha voluto ricordare che nei debiti pregressi si annidano anche importanti realizzazioni, come l'ospedale Sant'Andrea o il Regina Elena. E per il futuro "va dato atto alla Polverini di aver agito con determinazione - ha proseguito -. Il tema è come restituire il diritto alla salute dei cittadini che non è diritto all'ospedale".

Il capogruppo del Pdl, Franco Fiorito, ha manifestato apprezzamento per la relazione e il lavoro della Polverini. "Si tratta di un punto di partenza per avviare una discussione seria in cui non si parli solo di numeri, ma di persone - ha dichiarato -. Quest'aula deve avviare un dibattito sulla qualità della sanità nel Lazio per indicare alla presidente la programmazione per potere andare avanti. Dall'opposizione avrei voluto sentire proposte alternative, ma il nostro messaggio di discutere insieme non sembra essere stato raccolto".

Il capogruppo della lista Bonino Pannella, Giuseppe Rossodivita, ha definito "sbagliato" il metodo adottato per arrivare al Piano. "Ho la perplessità che questo fosse il migliore che poteva essere presentato". "Le proposte alternative - ha risposto al consigliere Fiorito - ci sono state e sono state dette. I posti letto non andavano tagliati in provincia, ma soprattutto nel comprensorio di Roma città". "La faccia la rivoluzione - ha esortato Rossodivita rivolto alla presidente Polverini -: tolga le mani dei partiti dalle direzioni generali delle Asl e pubblichi i curricula dei direttori generali".

Ivano Peduzzi (FdS) ha denunciato: "In questi mesi ci è stato impedito di partecipare al dibattito e di dare un contributo. Sono pessimista: ci stiamo avviando verso il baratro, verso una situazione drammatica per i cittadini. L'innovazione e il processo di trasformazione devono intervenire concretamente sui territori, altrimenti rimangono slogan: non considerare determinate richieste fa perdere di vista l'idea di un percorso di confronto costruttivo e condiviso".

"E' giunto il momento di organizzare gli Stati generali della sanità", ha chiesto il capogruppo dell'Udc, Francesco Carducci, nel suo intervento. "Il Piano costituisce una novità politica di grande rilievo cui va dato atto alla presidente Polverini" ha esordito, ricordando che i tempi stretti hanno ridotto al minimo gli spazi della mediazione politica. "Si apre ora davanti a noi una stagione diversa e nuova e sono certo che la presidente Polverini sia consapevole che è indispensabile avviare il confronto tra le forze di maggioranza e tra le forze di maggioranza e quelle di opposizione. E oggi vedo i primi segni di disponibilità". Carducci ha infine invocato un'operazione verità: "Probabilmente l'aumento delle tasse non potrà essere limitato al 2010, ma forse si estenderà al 2011".

Antonio Paris (Gruppo Misto) ha sottolineato come "i piccoli ospedali possono diventare un rischio anziché una risorsa per il cittadino: qui è stata sventata la bancarotta della sanità laziale, ed è inutile coccolare questa o quella comunità locale perdendo di vista l'obiettivo generale di un servizio sempre più di alto livello".

Per Giuseppe Celli (Lista civica Cittadini/e) "l'Asp ha indotto la struttura commissariale a commettere degli errori. Io contesto alcuni dati riportati all'interno del Piano; dati che stanno determinando la chiusura di ospedali che così piccoli e così in perdita non sono!".

Luciano Romanzi, capogruppo del Psi, ha esortato la Polverini affinché vengano ascoltate le proposte di commissioni tecniche, delle realtà provinciali "perché non si possono lasciare i piccoli territori senza pronto soccorso o senza specialità fondamentali".

A chiudere il giro di interventi riservati ai capigruppo, Angelo Bonelli dei Verdi, secondo il quale "bisogna riconoscere alla giunta Marrazzo il merito di aver fatto emergere un sistema di potere che deve fare e in parte ha fatto i conti con la giustizia". "Membri della giunta Storace sono stati arrestati - ha ricordato Bonelli -. La Corte dei Conti ha condannato al pagamento di quaranta milioni di euro direttori sanitari che, testualmente, 'avevano creato un sistema che depredò tra il 2001 e il 2006 le casse della sanità del Lazio'. Per oltre 80 milioni di euro ci sono inchieste giudiziarie". Per Bonelli inoltre, almeno finché c'è il commissariamento, non ha ragione di esistere la commissione Sanità.


 

A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
Info: 800 01 22 83
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