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Marrazzo: "Rifiuti, chiuso il periodo di crisi". Dibattito e conclusioni



24/06/08 - Il Lazio non avrà spazzatura per le strade. Con questa assicurazione il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, ha aperto la seduta del Consiglio regionale straordinario dedicato ai rifiuti. In qualità di commissario straordinario ha annunciato il coinvolgimento delle amministrazioni locali per l'attuazione degli indirizzi stabiliti e la costituzione, entro il 31 dicembre, di ambiti territoriali ottimali in tutto il Lazio.

"Si chiude oggi un lungo periodo di crisi" ha detto Marrazzo, prima di entrare nel merito del piano. Il Lazio - ha spiegato - è come un paziente che esce da un periodo di coma: avrà bisogno di una fase di riabilitazione. Per questo motivo il commissario straordinario ha garantito che non si interromperà la collaborazione della Regione con gli enti locali, a prescindere dal colore politico delle amministrazioni.

Riusare, ridurre, riciclare e poi smaltire sono traguardi alla portata del Lazio. Bisogna intervenire sui comportamenti dei produttori e dei consumatori finali. Una delle sfide del futuro, infatti, sarà - secondo Marrazzo - la crescita della raccolta differenziata, con l'obiettivo di arrivare al 50% entro il 2011, con un impegno di 100 milioni di euro. A tal fine il presidente ha chiesto la sottoscrizione di un accordo di programma al ministro all'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ed il sostegno economico del Governo.

Marrazzo è quindi entrato nel dettaglio del piano. Al termine dell'illustrazione delle linee di intervento per il periodo successivo alla conclusione dello stato di emergenza, prevista per il 30 giugno, il presidente del Consiglio regionale, Guido Milana, ha sospeso la seduta.

Alla riapertura dei lavori ha preso la parola per primo il consigliere Luigi Celori (An): "La sinistra radicale continua condizionare le scelte di governo regionale. Se dopo anni di inerzia oggi siamo qui ancora a discutere di Albano, la colpa è principalmente di quella parte politica. Spero solo che il Piano non penalizzi l'Ama e che ad Albano non finiscano rifiuti provenienti da altre province. Bisogna inoltra dare garanzie più precise ai cittadini di Malagrotta, in quanto stando così le cose si rischia di non chiudere mai l'attuale discarica romana".

A seguire, l'intervento del capogruppo di Forza Italia, Alfredo Pallone: "Il principale nodo dell'intervento del presidente Marrazzo è nella tempistica relativa alla differenziata: arrivare al 50% entro il 2011 mi sembra un obiettivo improbabile da raggiungere in soli tre anni, che rischia di compromettere le cifre dell'intero Piano".

Il capogruppo del Partito Democratico, Giuseppe Parroncini, ha invece esordito facendo un plauso al lavoro del commissario Marrazzo. "Il Piano rappresenta la sintesi più avanzata che attualmente il governo di centrosinistra può offrire alla regione, anche nell'ottica di un superamento della fase commissariale, per lavorare sin da luglio ad una programmazione finalmente autonoma e serena". Quanto alla differenziata, secondo Parroncini, è principalmente un problema culturale, si deve puntare a cambiare le abitudini per riciclare meglio e produrre meno rifiuti. Il capogruppo Pd ha annunciato un ordine del giorno e ha sottolineato come sia importante che ogni ambito territoriale debba essere autosufficiente nella gestione dei rifiuti.

Il consigliere Franco Fiorito (An) nel suo intervento ha denunciato come il piano rifiuti sia stato modificato rispetto a quello che l'opposizione ha avuto nei giorni scorsi: "Il piano rifiuti che abbiamo oggi è edulcorato e ci sono alcune omissioni: questo è grave nei confronti dell'opposizione e gravissimo nei confronti dei cittadini" ha esordito Fiorito.
Il primo punto modificato riguarda la raccolta differenziata: "Avevate previsto che nel 2012 sarebbe stata al 50%, invece doveva essere al 65%. In una notte nel piano è salita dal 50% al 65%! Siete dei bravissimi scienziati dell'ambiente - ha detto il consigliere di An - Il problema è che un falso. Avete previsto aumenti di circa il 15% ogni anno, ma dov'è il piano per avverare tutto questo? Tutti sanno in Italia che la città migliore è Torino che aumenta del 3,5% annuo. Questo parametro rende falso a cascata tutto il piano". Secondo Fiorito l'altro elemento "grave" è che quello presentato non è un piano rifiuti, ma un "piano di discariche" perché la volumetria di questi impianti è stata quadruplicata. Inoltre è stata elusa la questione del quarto impianto: "Lei presidente - ha concluso Fiorito - lo ha citato, gli altri lo stanno eludendo".

"Mi sarei aspettato un'analisi puntuale sui motivi che hanno impedito alla sua maggioranza di attuare il piano approvato in questo aula nel lontano 2002 - ha detto Augusto Pigliacelli (Udc) - Piano che evidentemente non ha trovato attuazione a causa dei veti incrociati della maggioranza all'interno della quale è stata più forte la pressione di quelle componenti che hanno agitato la bandiera del no, rispetto alla soluzione dei problemi gravosi dei nostri territori".
"Le tabelle che lei ci ha proposto sono lontane da questa realtà - ha aggiunto il consigliere dell'Udc - L'impianto di Albano è urgente, ma lei lo ha solo citato e anche se riuscissimo a costruirlo in maniera velocissima sarebbe insufficiente. Quello che non si vede in questo piano è il futuro. Altre regioni in questi anni si sono dotati di impianti noi no, e il piano impianta tutto sulle discariche. Perché allora avete protratto un commissariamento? Questo si poteva fare anche prima!"

Apprezzando il piano proposto dal presidente, la consigliera Antonietta Brancati (Repubblicani liberali riformisti) ha ricordato come "La drammatica situazione dei rifiuti della Campania richiede anche nel Lazio un comportamento virtuoso. Dobbiamo recuperare il ritardo sulla raccolta differenziata. Vorremmo - ha aggiunto - essere rassicurati sull'impegno del Comune di Roma nella realizzazione del piano regionale. Dobbiamo evitare il rischio Napoli e le discariche a cielo aperto!"

Il consigliere Fabio Desideri (Movimento libertà e solidarietà), lamentandosi della scarsezza di tempo per il dibattito in aula, ha rappresentato al Presidente Marrazzo gli errori presenti nel suo documento. "Nel periodo in questione 2008-2011 - ha detto - si definisce uno scenario quinquennale quando invece gli anni sono quattro: è un documento che non ha testa né coda. E' sbagliata pure la quantità che manderete in discarica in quanto è sbagliata la somma. Non siete neanche capaci a far di calcolo. Per il 2008 la previsione dovrebbe essere semestrale, con questi calcoli invece avremo un eccesso di materiale da mandare in discarica".

A seguire l'intervento del consigliere Romolo Del Balzo (FI): "Sulla gestione dei rifiuti oggi noi vogliamo far sentire forte e chiara la voce e il ruolo delle Province, soprattutto quella di Latina dove governiamo. Non possiamo condividere una decisione al ribasso degli impianti di smaltimento. La sinistra radicale ha imposto che ci fossero 3 e non 4 termovalorizzatori, ma come smaltire la massa di rifiuti? Vogliamo non discariche, ma raccolta differenziata lasciando alla discarica un ruolo residuale".


Il dibattito sul "piano rifiuti" è proseguito con l'intervento del consigliere Maria Antonietta Grosso (Pdci) che ha plaudito l'opera di Marrazzo, seppure ha confessato di non poter utilizzare l'aggettivo "eccellente". Le perplessità riguardano l'annuncio della realizzazione di un termovalorizzatore ad Albano e la chiusura del ciclo integrato. Grosso ha chiesto il coinvolgimento dei cittadini e, in ogni caso, la gestione pubblica a garanzia dell'incolumità dei cittadini. Il sito del quarto impianto lambisce località a vocazione turistica ed agricola, come Ariccia, Lanuvio, Ardea, Pomezia e zone di Roma. "Quelle comunità - ha ricordato - non vanno escluse dal processo che le coinvolge". Ha quindi sottolineato come la termovalorizzazione dovrebbe porsi alla fine del ciclo dei rifiuti nel bisogna incrementare gli sforzi per la raccolta differenziata. "Rischiamo di apparire poco credibili se partiamo dalla coda" ha aggiunto. A suo giudizio se si seguisse questa linea potrebbero bastare i tre termovalorizzatori esistenti nel Lazio.

Donato Robilotta (Nuovo Psi) si è lamentato di non poter discutere del piano rifiuti anziché quel che Marrazzo fa come atto conclusivo della gestione commissariale. "Sembra che con la chiusura del commissariamento la Regione Lazio sia fuori dall'emergenza. Ma basta leggere i dati e capire che non è così". Secondo Robilotta la Campania produce meno rifiuti del Lazio e ha una raccolta differenziata maggiore. Roma ha la produzione pro capite più alta d'Europa. "Nel 2006 il Lazio ha registrato l'11,1% di raccolta differenziata, che aumenta di poco più di un punto all'anno, quando la produzione aumenta invece di 4/5 punti percentuali all'anno". A giudizio del consigliere regionale il Lazio continua a dipendere dalle discariche e rischierà di trovarsi con i rifiuti per strada. Infine Robilotta ha contestato al presidente Marrazzo di non aver speso una parola su Gaia, né su Malagrotta. "L'unica cosa positiva che trovo nel piano è Albano. Mi sarei assunto più responsabilità. La politica non decide nascondendosi ma si assume le sue responsabilità e le spiega".

A seguire l'intervento del consigliere Enrico Fontana (Verdi) che ha apprezzato diversi passaggi del piano di Marrazzo : "Si chiude una stagione commissariale durata a lungo e si restituisce agli enti locali l'onere e l'onore di assumersi le proprie responsabilità in una materia così complessa come quella dei rifiuti. Noi non ci dobbiamo rassegnare all'idea che la produzione dei rifiuti continui ad aumentare". Fontana ha sottolineato con forza che indicare la riduzione del 6% dei rifiuti entro il 2011 è giusto né servono 8 milioni di metri cubi di discariche, ribadendo la contrarietà al quarto impianto di incenerimento dei rifiuti".

Dal canto suo il consigliere Bruno Prestagiovanni (An) ha detto: "Pensavamo di fare un dibattito sereno, ma così non è stato. Siamo stati convocati su espressa richiesta della maggioranza che però non è in grado di approvare una mozione sulla relazione di Marrazzo. Siamo in ritardo di 18 mesi, rispetto al primo piano presentato dal commissario. Oggi siamo arrivati in quest'aula su un testo differente da quello che avevano già tutti, diverso da quello pronunciato da Marrazzo: spariscono interi stralci significativi per arrivare a decidere 'di non decidere'. Assenza completa di strumenti attuativi e l'esistenza di un "fantasma" rappresentato dall'impianto di Albano. La maggioranza e in particolare la sinistra deve dire da che parte stanno. Approvare questo piano significa perseguire la "politica dello struzzo", cieca di fronte alla vera realtà. Invito ad un confronto serio sui rifiuti e l'energia per il bene del nostro territorio".

Il capogruppo del Prc Ivano Peduzzi ha sottolineato che "il presidente Marrazzo ha preso atto delle diverse posizioni all'interno della sua maggioranza. Va evidenziato - ha proseguito Peduzzi - che i dati relativi sui consumi, mostrano che questa Regione vede un abbassamento dei consumi. Non può essere perseguito solo lo smaltimento dei rifiuti. Non so se il piano del presidente Marrazzo porti ad un'inversione di tendenza. L'allarmismo in questi anni è servito a produrre solo grandi interessi intorno al problema dei rifiuti. Ci troviamo di fronte a modelli che "mercificano" tutto e anche l'immondizia rientra in questa mentalità. Ci troviamo di fronte ad una battaglia politica: tra modelli liberisti e costruttori di alternative".

Il capogruppo di An Antonio Cicchetti ha fatto il paragone con quanto accaduto per la sanità: "Dopo tanto disordine tutto era tornato a posto, e invece ci trovammo di fronte all'extra debito galoppante. Non si può essere utopistici come certa sinistra ma guardare alla stringente realtà.
Oggi ci viene detto: riconsegniamo le carte ed è finita l'emergenza. Ricordo a tutti che gran parte della raccolta differenziata confluisce poi insieme a tutto il resto. Attenzione: perché non si potrà più chiedere alla Nazione di coprire i costi. Al presidente Marrazzo diciamo che questo documento è la base per un percorso che va rivisto e, quindi, inefficace. L'emergenza rifiuti non si esaurisce con una presa d'atto. Noi voteremo contro il documento con l'invito che tutti gli "attori" devono sedere attorno al tavolo per le vere soluzioni. Il Consiglio deve prendere atto che l'emergenza non passa per decreto legge e rimane tutta lì in attesa di azioni risolutorie".

Per ultimo ha preso la parola il consigliere del Gruppo Misto Fabrizio Cirilli che ha ricordato quanto accaduto negli ultimi quattro anni a chi parla in termini "euforici" rispetto all'uscita dall'emergenza in quanto, secondo Cirilli, da quando Marrazzo è divenuto Commissario le scadenze sono sempre slittate. "Il problema non è chiudere il Commissariamento ma il come si chiude - ha detto Cirilli -. Di queste cose si doveva parlare in commissione dove ci si può confrontare. Questo non è avvenuto. Non c'è da gioire ma solo prendere atto che il presidente chiede la fiducia alla sua maggioranza che gliela concede. Di fatto l'unica cosa certa è che si ampliano le discariche".

“La nostra situazione sui rifiuti - ha detto il presidente Marrazzo nella sua replica alla fine del dibattito - è tenuta sotto controllo e questo è emerso con chiarezza dal dibattito in aula. Una delle questioni che mi premeva di portare all’attenzione dell’opinione pubblica è che il Lazio non si trova nella stessa situazione della Campania”. Riconoscendo all’opposizione di non aver chiuso la porta al dialogo, Marrazzo è tornato sui tre punti chiave del piano: la raccolta differenziata, le discariche e la chiusura del ciclo dei rifiuti che porta con sé la ‘termovalorizzazione’.

“Nella nostra regione i dati si stanno invertendo: siamo alla fine del commissariamento e all’inizio del processo ordinario della gestione dei rifiuti. La Giunta – ha aggiunto Marrazzo – ha già deliberato la costruzione del bando per presentare in aula il piano ordinario dei rifiuti”. I fondi necessari a sostenere le scelte contenute nel piano, prima fra tutti l’aumento della raccolta differenziata e del compostaggio, dovranno essere trovati col prossimo assestamento di bilancio su cui sarà chiamato a esprimersi il Consiglio regionale.

Il presidente Marrazzo ha infine rivolto un appello all’assemblea affinché affianchi la Giunta nella sua azione a sostegno di Roma, ma anche dei piccoli comuni che da soli non possono farcela. “Le province dovranno avere rispetto delle nostre scelte, dobbiamo rivendicare il nostro diritto-dovere di legislatori di indicare i criteri.  Tutti voi – ha concluso Marrazzo - dovete sperare con me che gli obiettivi che ho fornito siano raggiungibili. Ora bisogna parlare ai territori stando tra i cittadini e dimostrando che non vince il Nimby, “Not in my backyard” (“non nel mio cortile”, ndr.) ma si vince se ci si sente partecipi di una grande comunità, la Regione Lazio, insieme con Roma. Sono convinto che su questo tema la nostra regione nei prossimi anni può rappresentare un modello”.

 

A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
Info: 800 01 22 83
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