Enti regionali, approvata legge riordino
23/01/08 - Semplificazione della macchina amministrativa della Regione Lazio e riduzione dei costi: con questi obbiettivi la legge per il riordino degli enti regionali è stata approvata dal Consiglio regionale, presieduto da Guido Milana e dal vicepresidente Carlo Lucherini (PD).
La normativa appena approvata intende attuare una nuova forma di organizzazione delle attività istituzionali, trasformando parte degli enti della Regione Lazio – con organi collegiali di vertice propri e relativi costi- in “agenzie regionali”, unità amministrative caratterizzate dall’assegnazione di risorse organizzative ed economiche con direzione e responsabilità autonome.
Di sette enti autonomi oggi esistenti, cinque saranno trasformati in uffici regionali dotati di particolare autonomia: l’Agenzia Regionale per lo Sport
(Agensport), l’Agenzia Regionale per i Parchi
(Arp), l’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo
(Ardis), l’Agenzia
Lazio lavoro e l’Ente regionale per la Comunicazione “
Istituto Montecelio”. Il
Consorzio polifunzionale Pegaso sarà sciolto e le sue funzioni saranno riassorbite dall’ente regionale per il diritto allo studio (Laziodisu) che è attualmente oggetto di uno specifico provvedimento di riforma all’esame del Consiglio Regionale. Sarà sciolto anche l'
Istituto Regionale per le Ville Tuscolane (
Irvit), le cui funzioni dovrebbero passare a una fondazione di diritto privato.
Nella fase iniziale di applicazione della legge, resteranno enti pubblici dipendenti dalla Regione l’Agenzia regionale sviluppo e innovazione agricoltura Lazio (Arsial), l’Agenzia Regionale Protezione Ambientale (Arpa), l’Agenzia per il diritto agli studi universitari (Laziodisu), l’Agenzia di sanità pubblica (Asp), l’Agenzia regionale per i trapianti e le patologie connesse del Lazio, l’Agenzia regionale per la mobilità (Aremol) e gli enti di gestione delle aree naturali protette.
Il relatore di minoranza della proposta di legge, Roberto Alagna (Lista civica per il Lazio) ha rilanciato e riproposto in aula, sotto forma di emendamenti, la sostanza della propria proposta di legge. più incisiva sul fronte del contenimento dei costi: “Siamo in presenza di un sistema inefficiente e costoso per i cittadini che ha delle caratteristiche inquietanti – ha detto - e che necessita di un ridimensionamento drastico”.
Numerosi gli emendamenti tesi a un’ulteriore riduzione dei costi. Scomparsa la previsione dei revisori contabili, è rimasta la possibilità, fortemente osteggiata dalle opposizioni, di nominare un direttore dell’agenzia ricorrendo a figure esterne all’amministrazione.
A tale proposito, secondo il capogruppo di AN, Antonio Cicchetti, la nuova normativa consente ancora “una serie di operazioni clientelari che sarebbe invece necessario vietare per una questione di risparmio e di valorizzazione delle professionalità interne”. “La contaminazione delle esperienze professionali tra pubblica amministrazione e mondi esterni è un valore positivo”, è stata la replica dell’assessore Fichera.
Dunque, al vertice di ogni agenzia sarà preposto un direttore, nominato dalla Giunta, scelto tra il personale dirigente regionale o tra esperti e professionisti esterni in possesso dei requisiti previsti nelle singole leggi istitutive.
Le risorse umane, patrimoniali, finanziarie e strumentali degli enti pubblici trasformati in agenzie sono trasferite alla regione. Il rapporto di lavoro del personale di ruolo degli enti trasformati in agenzie non subisce interruzioni e il personale stesso conserva nella Regione la posizione giuridica ed economica in godimento all’atto di trasferimento.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
Info: 800 01 22 83