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Consiglio straordinario sanità, gli interventi in aula



23/07/08 - Dopo la relazione introduttiva del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, il presidente del Consiglio regionale, Guido Milana (Pd), ha aperto il dibattito in aula sulla Sanità regionale.

Il capogruppo di Forza Italia Alfredo Pallone ha richiamato il presidente Marrazzo a "una reale condivisione delle scelte, rispetto al 'bene comune' della sanità, senza limitarsi ad annunciarla soltanto. Trovo sbagliato che il piano presentato non sia passato per commissioni né tantomeno per il Consiglio regionale. E' sì facile ottenere l'accordo su dichiarazioni di principio, a carattere filosofico, come quelle sull'efficienza, ma occorre impostare procedure concrete. Lo si vuol dire o no che dopo tre anni non è stato fatto nulla per modificare la struttura sanitaria del Lazio?. Propongo il commissariamento di tutte le Asl del Lazio, una cabina di regia di tecnici ad altissimo livello, il ridimensionamento dell'offerta ospedaliera sia pubblica che privata e controlli sui livelli di assistenza. Ritiro la mia proposta di legge sulla nomina dei primari, aspettando che il Presidente Marrazzo ne faccia una, prima che essi vengano nominati in modo discrezionale dai direttori generali".

Subito dopo è intervenuto Luigi Canali (Pd), presidente della commissione Sanità: "Ho apprezzato molto la relazione del Presidente Marrazzo, per il tono e per l'assunzione di responsabilità. Non siamo la cenerentola in materia di sanità, ma siamo una delle regioni all'avanguardia per l'efficacia e efficienza delle prestazioni. Abbiamo migliorato il costo medio per abitante, tutti insieme abbiamo raggiunto risultati importanti e stiamo già trasformando il modello organizzativo dell'offerta dei servizi. Sui finanziamenti non dobbiamo andare con il cappello in mano a chiedere ma dobbiamo tutti insieme rivendicare quei fondi che ci spettano". Poi Canali si è soffermato sulla figura del commissario: "una figura non democratica, che nega la partecipazione, le scelte comuni. La presenza del commissario limita i poteri della Regione e del Consiglio. Come creare allora solidarietà, partecipazione e condivisione? Credo che la prima cosa da fare sia assegnare la delega dell'assessore alla sanità. Non si può fare perché non c'è un accordo o perché c'è una legge che lo vieta? Il commissario ad acta è stato nominato per il piano di rientro e per realizzare una decina di punti ma rimangono fuori cose importanti come la sicurezza, la veterinaria, la formazione, che non sono previste nel decreto di nomina. Se noi vogliamo realizzare un processo di condivisione e partecipazione di temi vitali per la nostra Regione, chi impedisce al commissario di delegare all'assessore alla sanità la realizzazione di alcuni punti previsti dal decreto di nomina per poi assumerli dopo aver fatto partecipare anche il Consiglio? I temi non posso essere affrontati, diceva bene il presidente Marrazzo, senza la partecipazione, come ad esempio la riconversione degli ospedali".

"Leggendo la delibera - ha esordito Donato Robilotta (Sr-Pdl) - ho capito che questo è un commissariamento vero e proprio della Sanità. Nel decreto si dice anche che i disavanzi del Lazio possono mettere in pericolo i livelli essenziali delle prestazioni. In base alla relazione della Corte dei Conti il disavanzo regionale continua a salire: nel 2006 è stato di 1,7 miliardi, nel 2007 è arrivato a 1,8; il 2008 lo lascio alle previsioni del presidente. E' evidente che, nonostante l'aumento del fondo sanitario, il disavanzo sarà più alto, e si parla di 2 miliardi. Questo sistema dunque produce disavanzi che sono 'strutturali'. Io mi aspettavo che nella sua relazione Marrazzo dicesse qualcosa sul debito del passato. Per tre anni ci hanno spiegato che i debiti della sanità erano dovuti alle ruberie e che avevano trovato un disastro. La giunta Marrazzo però ha realizzato un disavanzo di quasi 5 miliardi in 3 anni". Per questo il consigliere Robilotta ha giudicato "irricevibile" l'ordine del giorno bipartisan sottoposto all'approvazione dell'aula: "Nel fare il suo appello - ha concluso Robilotta - il presidente ci dica almeno la verità sui debiti. Il debito pregresso che si diceva essere di 10 miliardi, in realtà ammonta a 2,4 miliardi, come attestano i documenti della regione".

E' intervenuto poi il consigliere Romolo Del Balzo (Fi-Pdl), vicepresidente della commissione Sanità, rivolgendosi direttamente al presidente Marrazzo: "Lei ha chiesto il sostegno unanime dell'Aula nei confronti del Governo, cui lei ha posto condizioni imprescindibili per accettare il commissariamento. Lei sostiene che la spesa sanitaria del 2007 non sarebbe aumentata, ma che, al contrario, sarebbe diminuita. Ma come può dirlo? Dove sono i bilanci delle asl da noi ripetutamente chiesti in commissione? Il nostro sostegno è subordinato alla chiarezza e alla trasparenza" ha chiarito Del Balzo, aggiungendo che "Non si può dare delega alla sanità a un assessore con l'unico scopo di fare una spartizione di poltrone nella maggioranza. Il Governo ha conferito a lei l'incarico e questa è la condizione per dare il nostro consenso".


 

A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
Info: 800 01 22 83
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