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Roma Capitale, il dibattito in Consiglio regionale



27/01/09 - Dopo la relazione dell’assessore Fichera in Consiglio regionale si è sviluppato un ampio dibattito sulle norme per Roma Capitale in discussione in Parlamento.

Per la maggioranza sono intervenuti Alessio D’Amato, presidente della comissione Affari costituzionali e statutari, Claudio Moscardelli, Carlo Lucherini, Mario Perilli, del Pd, Roberto Alagna (Lista civica per il Lazio), Maria Antonietta Grosso (Pdci), Anna Pizzo (Prc), Massimo Pineschi (Lista Marrazzo-Pd). Tutti d’accordo sulla necessità di introdurre modifiche sostanziali alla legge, nella direzione indicata dalla relazione dell’assessore. Gli esponenti della maggioranza di centro sinistra hanno centrato l’attenzione sul rischio di creare un forte squilibrio fra Roma e il resto della Regione: “Serve una presa di posizione unanime del Consiglio regionale, per far sentire la nostra voce in maniera ancora più forte, servono norme efficaci, non una legge che rischia di aumentare la confusione. Serve la Città metropolitana di Roma, ma allo stesso tempo bisogna ragionare anche sui poteri della Regione”.


Valutazioni diverse dall’opposizione. Donato Robilotta (Sr-Pdl), Erder Mazzocchi (An-Pdl), Nicola Palombi (FI-Pdl), Antonio Cicchetti (An-Pdl), Francesco Saponaro (Gruppo Misto) hanno parlato di “dibattito tardivo, non vogliamo alimentare un contenzioso con un governo che ha avuto finalmente la capacità di mettere un testo nero su bianco”. Gli esponenti della minoranza hanno salutato come “un fatto epocale il riconoscimento del ruolo di Roma, inserito nella legge sul federalismo fiscale, approvato dal Senato con la significativa astensione del Pd. Lo status giuridico della Capitale non può essere uguale a quello degli altri Comuni. La Regione ha perso l’occasione per essere protagonista positiva in questo dibattito, avremmo dovuto essere protagonisti di quel tavolo in cui queste norme venivano scritte. Non vorremmo che questo consiglio serva soltanto a mascherare un attacco politico al governo”.

Differente ancora la posizione dell’Udc. Raffaele D’Ambrosio, Augusto Pigliacelli e Rodolfo Gigli hanno spiegato che la legge sul federalismo fiscale, in cui sono contenute le norme su Roma Capitale, “è un manifesto fatto da e per la Lega che finisce per aumentare solo i centri di costo e di spesa, con il risultato finale di incrementare la pressione fiscale sui cittadini. Si è persa l’occasione per cambiare radicalmente l’assetto istituzionale di Roma e della sua Provincia. Roma ha un ruolo fondamentale come cerniera fra le altre province. Insieme alla città metropolitana serve uno statuto speciale per la Regione Lazio”.

 

A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
Info: 800 01 22 83
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