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Lazio: allarme mutui, associazioni dei consumatori alla Pisana



04/12/07 - Il dramma delle famiglie del Lazio colpite dal “caro-mutui” e costrette a rincorrere le rate che crescono, alla ricerca di soluzioni che le banche non agevolano. Uno spaccato della realtà vissuta da molti nuclei familiari, talvolta costretti a cedere l’immobile all’istituto creditore, è stato offerto dai rappresentanti delle associazioni dei consumatori, ascoltati oggi in un’audizione dalla Commissione  del Consiglio regionale. Le denunce arrivate hanno spinto la Commissione tutela consumatori, su proposta della presidente Wanda Ciaraldi (Udeur), a  convocare sia l’Associazione bancaria italiana (Abi) che le banche più importanti presenti nel Lazio per approfondire la situazione, particolarmente drammatica a Roma.

 “Abbiamo decine di casi al giorno: persone che vengono da noi con le lacrime agli occhi – ha spiegato Stefano Conti, vicepresidente Federconsumatori ­Lazio – In un anno e mezzo la rata che era di 1000 euro al mese è diventata di 1250 euro. I cittadini sono indifesi e la banche forti dei loro tecnicismi pongono ostacoli alla ricerca di condizioni più favorevoli” nonostante una legge, la “Bersani-bis” abbia stabilito regole precise per favorire, senza costi aggiuntivi, la concorrenza fra istituti di credito e la possibilità per il consumatore di ottenere condizioni più favorevoli anche dopo aver acceso il mutuo.

Quello che è giunto dalle associazioni alla Commissione tutela consumatori del Consiglio regionale, è un vero grido di dolore: “I dati sono allarmanti – ha denunciato Ivano Giacomelli, segretario nazionale del Centro per i diritti del Cittadino – Nel 2006 le famiglie che non avevano soldi per pagare la rata del mutuo sono state circa il 5%, nel 2007 la percentuale è balzata al 10. Occorre dire che i proprietari che non pagano sono in realtà una ricchezza per le banche perché si arriva al pignoramento dell’immobile. Nel Lazio – ha concluso Giacomelli – c’è un ricco mercato delle ‘esecuzioni’ sul quale sarebbe il caso di indagare”.

 

A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
Info: 800 01 22 83
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