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Piano casa, il dibattito generale in Consiglio: gli interventi



L'aula della Pisana27/07/11 - Dopo l'introduzione degli assessori Luciano Ciocchetti (Urbanistica) e Teodoro Buontempo (Casa), nel Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mario Abbruzzese, è iniziato il dibattito generale sul piano casa.

Il presidente della commissione Urbanistica Roberto Buonasorte (La Destra) ha parlato di legge che tiene insieme molti obiettivi. "Con la legge approvata dal centro sinistra - ha spiegato - sono state presentate poco più di cento domande. Era un provvedimento che conteneva troppi no, troppi divieti. Penso alle zone agricole, dove con la nostra proposta saranno permessi gli interventi. Con il piano casa puntiamo alla riqualificazione e alla messa in sicurezza del patrimonio esistente, anche attraverso i premi di cubatura. Puntiamo a dare risposte all'emergenza abitativa, attraverso l'housing sociale. Puntiamo a dare ai giovani la possibilità di abitare dove sono cresciuti. Infine la battaglia per il mutuo sociale: il Lazio può diventare un modello".

 

Gli interventi di Bonelli, Nieri e Nobile

Di parere opposto Angelo Bonelli (Verdi), che ha parlato "di differenza di fondo, culturale, con questa maggioranza. E' una legge refrattaria alle regole. Sembra un gioco di parole, ma è così: si fa una legge per legalizzare le illegalità. Quello che racconta il centro destra è un film che non esiste. I veri e grandi beneficiari di questi saldi di fine stagione, fatti a spese del territorio, sono altri. Cosa c'entra la realizzazione di nuovi porti con il piano casa? Cosa c'entrano nuove cave in zone tutelate? Cosa c'entra la realizzazione di impianti sciistici al Terminillo? Il piano casa, insomma, è diventato la chiave per devastare zone di pregio".

"Una materia delicatissima viene affrontata con tanta superficialità e retorica - ha affermato Luigi Nieri (Sel) - Purtroppo non ci sono i temi di cui hanno parlato Ciocchetti e Buontempo. Non si parla di chi ha bisogno di una stanza in più. Questa è una legge per chi vuole fare un palazzo in più. Ci dobbiamo dire la verità. Con la legge voluta dal centro sinistra c'era il piano per l'edilizia popolare, c'era lo stanziamento di cento milioni l'anno. Quello era un piano vero per chi non si può permettere la casa. Questo è un piano per chi ha sempre utilizzato il territorio per fare affari. E manca un disegno organico: sarà realizzata una serie di interventi slegati. Infine i posti di lavoro che si creeranno: quanti se ne perderanno con la trasformazione di aree industriali, artigianali e commerciali, in abitazioni?".

Fabio Nobile (Fds) ha accusato la Giunta di "non aver scritto un piano casa, ma un piano edilizio. Troppo spesso ho sentito citare le famiglie, bene siamo di fronte a una manovra economica del Governo nazionale che colpisce duramente le famiglie. E mette le amministrazioni locali nelle condizioni di essere sempre più dipendenti dai costruttori per poter realizzare i servizi. In questo quadro si innesta il piano casa. Dal 1990 si sono consumati più di 250mila ettari di aree agricole. E noi continuiamo questo scempio, favorendo chi ha avuto la sanatoria, anche con il silenzio-assenso, favorendo e premiando l'illegalità, incoraggiando la speculazione con i cambi di destinazione d'uso".

 

Gli interventi di Moscardelli, Maruccio, Peduzzi e Ponzo

"Il Partito democratico è contrario a questa proposta di legge - ha spiegato il vicepresidente della commissione Urbanistica, Claudio Moscardelli - La legge precedente nacque in un clima di grande prudenza da parte di tutte le Regioni. Magari c'era bisogna di verifiche e correzioni, ma il piano casa proposto da questa Giunta stravolge quella impostazione. E grazie alla nostra opposizione in commissione, ferma e intransigenza, si è potuto riaprire un confronto, ma i risultati sono ancora insufficienti. Il Pd di certo non si sottrae al confronto, ma servono passi in avanti significativi se non vogliamo produrre effetti negativi sul territorio. A partire dal ruolo dei Comuni che non possono essere espropriati dei loro poteri di programmazione urbanistica".

Per Vincenzo Maruccio (Idv) "questo è uno dei punti principali del programma di questa maggioranza. Già il percorso di questo provvedimento è da contestare, a partire dall'assegnazione alla commissione Urbanistica e non alla commissione Casa. Questo provvedimento, in realtà, è una vera e propria legislazione sulla speculazione edilizia. Dietro i buoni propositi di facciata, ci sono interessi ben precisi. Basta pensare alle zone agricole, sulle quali si eliminano i vincoli previsti dalla legge precedente. Si tratta di un nuovo attacco all'agro romano. Non ci sono metodi di controllo sull'applicazione della legge, solo deroghe. Una legge che, in sostanza, va nella direzione opposta rispetto alle intenzioni annunciate".

Ivano Peduzzi (Fds) ha parlato di "necessità di chiarezza politica. A me colpiscono due dati, la quantità degli sfratti, domande di case popolari, a fronte di decine di migliaia di case sfitte, vuote. In questo quadro noi pensiamo di rilanciare l'economia e risolvere l'emergenza abitativa senza pensare a un modello di sviluppo. Anzi rincorriamo la crisi, riproponendo lo stesso modello di sviluppo che ha creato la crisi stessa. Abbiamo smantellato la politica della casa, dall'equo canone alla legge 167. E adesso proponiamo un'ulteriore deregolamentazione".

Carlo Umberto Ponzo (Pd) ha accusato la maggioranza "di totale assenza dal dibattito. Prima viene scavalcata la commissione, in cui mancava sempre il numero legale, adesso il centrodestra è completamente assente. Io non sono convinto del fatto che il piano casa possa rappresentare un volano economico in un momento di crisi. In tanti paesi la bolla finanziaria che ha portato alla crisi è nata proprio dalla speculazione immobiliare, penso alla Spagna e agli Stati Uniti. E poi c'è la questione delle norme urbanistiche, il vero cuore della legge. Altro che piano casa, questa è un'operazione che mette a rischio lo sviluppo armonico del nostro territorio".

 

Gli interventi di Irmici, Di Stefano e Mei

"Il Popolo della Libertà ha fortemente voluto questo provvedimento, concepito dal governo Berlusconi e consegnato alle Regioni - ha affermato Pier Ernesto Irmici (Pdl), vicepresidente della commissione Urbanistica - dove governava il centrosinistra, però, il significato è stato snaturato e reso inefficace. Per questo abbiamo dovuto presentare un'altra legge, per tornare al significato iniziale. Questo provvedimento ha un impianto innovativo che potrà contribuire al rilancio dell'edilizia, risponde alle esigenze della famiglia e alle esigenze del territorio. E' legato a un'idea precisa dello sviluppo nella nostra Regione. Per questo ben venga il contributo di tutte le forze che vogliono contribuire al rilancio del Lazio, anche il contributo della parte più responsabile dell'opposizione: per questo apprezziamo che il Pd abbia abbandonato l'iniziale posizione estremista e sia disponile al confronto".

"La posizione del Partito democratico è molto chiara - ha replicato Marco Di Stefano (Pd) - eravamo e restiamo contrari all'impianto di questa legge. La maggioranza, dunque, non si aspetti favori: non garantiremo il numero legale durante tutta la discussione. Entrando nel merito: parliamoci francamente, si tratta di una legge che parla di tutto meno che di casa. Parla di cave, di impianti sportivi, di centri commerciali e di porti, parla ai grandi costruttori, non alle famiglie, non a chi ha davvero bisogno della casa, parla a chi vende appartamenti a non meno di 5mila euro a metro quadro nella periferia di Roma. La crisi economica non si risolve con i condoni, non si risolve espropriando i Comuni dei loro poteri di programmazione dello sviluppo del loro territorio".

"Un provvedimento molto importante - ha dichiarato Mario Mei (Api) - che si è impantanato nei mesi scorsi per i dissidi interni della maggioranza. E' chiaro che si tratta di temi molto sentiti nel Lazio. Ma non sempre le norme che abbiamo di fronte vanno nel senso dihiarato dall'assessore all'Urbanistica. Non vengono tutelati i centri storici, le zone protette, le aree a rischio di esondazione, le aree agricole. Serve maggiore attenzione sugli adeguamenti sismici. Positivo l'intervento sugli alloggi in affitto a canone agevolato con diritto di riscatto. Positiva, infine, la semplificazione prevista dalle norme, che libera gli imprenditori dai troppi vincoli esistenti. Insomma, sono ancora necessarie correzioni".

 

Gli interventi di Rossodivita, Gigli, Angelo Miele e Storace

"Questa è stata spacciata come una legge che dovrebbe aiutare le famiglia - ha dichiarato Giuseppe Rossodivita (Lista Bonino) - in realtà, dopo l'articolo 3 non si parla della stanza in più, degli ampliamenti degli edifici esistenti. Questa è la legge per i costruttori, per i proprietari di cave, per chi vuole fare impianti sciistici nelle zone più belle della regione. Questa è la legge delle deroghe, dobbiamo dirlo chiaramente. Noi non vogliamo minimamente entrarci nulla. Per questo abbiamo presentato 3.400 emendamenti, in gran parte ostruzionistici, lo voglio rivendicare: o questa legge cambia, oppure dovrete stare qui a discuterli tutti. Noi siamo disponibili a confrontarci con l'assessore Ciocchetti, per ridurre il danno, ma la nostra valutazione rimarrà la stessa".

"C'è stato un confronto vero, anche in commissione - ha iniziato Rodolfo Gigli (Udc) - che ha portato a modifiche positive e opportune rispetto al testo originario. In una fase difficile per il Paese e anche per la nostra Regione, serve una scossa forte. Io credo che sia stato raggiunto un equilibrio fra la protezione dell'ambiente e misure che consentiranno il rilancio dell'edilizia. L'obiettivo è duplice: dare concretezza all'intento iniziale dell'intuizione di Berlusconi, superare, migliorandola, la legge approvata nella scorsa legislatura. La possibilità di ampliare gli edifici anche in zone agricole per coloro che non sono coltivatori aumenta di molto il campo di applicazione. E spero che l'offerta di consistenti premi di cubatura possa permettere importanti operazioni di riqualificazione, rispettando gli standard urbanistici, gli spazi per i parcheggi innanzitutto".

Per Angelo Miele (Lista Polverini) "abbiamo impostato una buona legge perché abbiamo capito che si tratta di problema che riguarda il 79 per cento delle famiglie italiane, quelle che posseggono una casa, e perché stiamo affrontando un problema al quale il precedente governo regionale aveva dato una risposta fallimentare. Abbiamo usato il buon senso, semplificando le normative, ascoltando i cittadini. E' ora di cominciare a dire sì alle esigenze che arrivano dai nostri territori. Il confronto con le opposizioni deve partire da questi presupposti. Dobbiamo fare in fretta, approvare rapidamente questa legge".

L'intervento di Francesco Storace (La Destra) ha concluso la discussione generale: "Questa è un'ulteriore mossa di buon governo per la nostra Regione. Sanità, rifiuti, questa è un'ulteriore tappa che ci consente di dire ai cittadini del Lazio che quest'anno è stato ricco di buona politica. All'opposizione manca un minimo di senso di autocritica. Quando solo 122 famiglie hanno usato la vecchia norma, si può dire di aver governato bene? Noi difendiamo il senso di appartenenza comunitaria, a una società costruita a misura d'uomo. E' un delitto? Chi si avvantaggia di questa legge? I cittadini del Lazio. Questa è una bella legge che riguarda importanti aspetti sociali e dà un impulso forte all'economia del Lazio".


 

A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
Info: 800 01 22 83
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