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Il Consiglio vota una mozione per madri detenute e Icam



01/12/10 - Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mario Abbruzzese, ha votato a larga maggioranza una mozione presentata dai consiglieri Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo (Lista Bonino Pannella - Federalisti Europei) che impegna la presidente della Giunta regionale e l'assessore ai Rapporti con gli Enti locali e Politiche per la sicurezza a "procedere senza soluzione di continuità e con la dovuta priorità e comunque entro 3 mesi dall'approvazione della presente mozione, con quanto realizzato nella precedente legislatura dalla Commissione consiliare 'Sicurezza e lotta alla criminalità della Regione Lazio', agli atti necessari alla effettiva realizzazione dell'istituto di custodia attenuata per madri detenute di Roma".
La mozione è stata esaminata dopo che l'Aula aveva votato a favore della proposta del consigliere Rossodivita di anticiparne la discussione rispetto all'ordine del giorno, perché strettamente connessa a due interrogazioni a risposta immediata, una a firma degli stessi esponenti della Lista Bonino Pannella e l'altra della consigliera Isabella Rauti (Pdl), cui l'assessore ai Rapporti con gli Enti locali e Politiche per la sicurezza, Giuseppe Cangemi, aveva appena dato risposta in Aula.
Si tratta di atti che sono stati proposti all'Aula a seguito di alcune visite nelle carceri italiane che gli stessi proponenti hanno effettuato l'estate scorsa.
"Attraverso le nostre visite - ha dichiarato Rocco Berardo - abbiamo potuto constatare che nelle carceri romane c'è il più alto numero di detenute madri d'Italia, con situazioni drammatiche per quanto riguarda soprattutto i bambini al di sotto dei tre anni. La realizzazione dell'Icam di Roma - ha aggiunto Berardo - rappresenta un importante successo per tutti, in primo luogo per il diritto di quei bambini che oggi, senza alcuna colpa, sono costretti a vivere e crescere in un carcere per stare con le loro madri."
Anche la consigliera Isabella Rauti, nel corso del suo intervento, ha sottolineato come la detenzione di donne madri in carcere con figli minori di tre anni determini per essi "condizioni di estremo disagio psico-fisico, in ambienti sovraffollati e con gravissime ripercussioni sulla loro salute fisica e mentale. La condizione di 'bambino detenuto' - ha aggiunto la Rauti - è assolutamente inaccettabile in una società civile e in uno Stato di diritto come il nostro e va risolta con urgenza, anche guardando ad altre esperienze di successo, come l'Icam di Milano, che ho personalmente visitato e che rappresenta una buona prassi, una esperienza all'avanguardia a livello europeo ed un modello esportabile e replicabile".
Nella sua risposta alle due interrogazioni, l'assessore Giuseppe Cangemi ha confermato l'impegno della Giunta a risolvere la questione, a partire dall'emergenza che riguarda il carcere di Rebibbia. "Abbiamo recuperato un vecchio protocollo d'intesa, che individua in un casale nel parco di Aguzzano il luogo da destinare alla realizzazione di un Icam, un Istituto di custodia attenuata per madri detenute che tengono in carcere i loro figli minori di tre anni. E' un casale - ha aggiunto Cangemi - che ha bisogno di alcuni interventi e può essere una prima risposta al problema, anche perché si trova proprio a ridosso dell'istituto di Rebibbia. Nella previsione di bilancio ho chiesto di stabilire nella spesa in conto capitale una quota da destinare a quegli interventi che possano portare il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ad avere le chiavi del casale. C'è però un problema legato alla sua destinazione d'uso e per questo ho mandato una nota all'assessore regionale all'Ambiente Marco Mattei, perché la proprietà è sita nel parco regionale. Nell'arco di pochi mesi possiamo far uscire dal carcere dalle dodici alle sedici mamme con figli. Siamo tutti d'accordo a farlo, aspettiamo la risposta dell'assessorato all'Ambiente. Se ci saranno difficoltà a risolvere la vicenda chiederemo al Consiglio regionale di sbloccare la questione con un atto di responsabilità".
In apertura di seduta, su proposta del presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese, l'Aula ha osservato un minuto di silenzio in ricordo del regista cinematografico Mario Monicelli, venuto a mancare lunedì scorso.

[LS]


 

A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
Info: 800 01 22 83
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