menù principale per la navigazione

  1. menù argomenti correlati
  2. contenuto della pagina
  3. servizi

Ora per ora:

ferma lo scorrimentomostra tutte le notizie
Siete qui: Homepage / Elenco news / Dettaglio

Rifiuti: dibattito in aula sul piano regionale



13/12/11 - Seconda giornata di lavori al Consiglio regionale del Lazio per l'esame del piano rifiuti. La seduta è stata dedicata interamente alla discussione generale prima di iniziare ad affrontare gli emendamenti presentati da consiglieri di maggioranza e di opposizione. La seduta proseguirà domani dalle ore 11, come disposto dal vicepresidente del Consiglio, Raffaele D'Ambrosio.

Il primo ad intervenire nel dibattito è stato il presidente della commissione Ambiente della Pisana, Roberto Carlino (Udc), che ha riassunto l'iter della proposta. "Finalmente - ha poi aggiunto - si fissa l'obiettivo dell'autosufficienza, della chiusura del ciclo dei rifiuti e dell'emancipazione dal sistema discarica. E' la prima volta che si propone una cosa del genere: non si parlerà più di "tal quale", ma i rifiuti verranno trattati, producendo da essi anche energia pulita. Si applicherà poi il massimo sforzo per raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata che l'Europa ci impone e che nella nostra Regione sono ancora lontani, anche se è d'obbligo fare un encomio ai numerosi comuni che hanno già raggiunto la percentuale imposta per il 2011 e superata come nei casi di Ciampino, Oriolo Romano, Castelnuovo di Porto, Sermoneta, Roccagorga, Lenola e Campodimele e a quelli che ci riusciranno in tempi brevi anche grazie agli aiuti da parte della Regione".

Dubbi invece sulla realizzabilità dell'obiettivo del 65% di differenziata contenuto nel piano, specie per le difficoltà di Roma Capitale che produce la maggior parte dei rifiuti del Lazio, sono stati espressi più volte dai banchi dell'opposizione. Il vicepresidente della commissione Ambiente Rocco Berardo (Lista Bonino Pannella) ha poi puntato il dito sull'insufficienza delle capacità degli impianti di trattamento meccanico biologico: "Rimangono sempre mille tonnellate al giorno che arriverebbero in discarica senza essere trattate". La mancata individuazione diretta dei siti del post Malagrotta nel piano - che sono state affidate dal Governo nazionale ad un commissario straordinario - è stato un altro capitolo delle contestazioni della minoranza, che ha tenuto pure a sottolineare l'inidoneità delle aree di Riano, Corcolle e Pizzo del Prete.

Altro punto criticato dall'opposizione è quello della previsione di uno "scenario di controllo" destinato a "valutare" un diverso fabbisogno di impianti per il Lazio, qualora non siano raggiunti alcuni obiettivi previsti dal piano. Criticata anche la scelta di un unico ambito territoriale ottimale a livello regionale. A questo proposito Francesco Scalia (Pd) ha, inoltre, ricordato che entro il 31 dicembre la Regione dovrebbe approvare una legge che attribuisca le funzioni che erano delle Autorità d'ambito. "Questo piano è deludente - ha sostenuto Filiberto Zaratti (Sel) - perché non affronta i problemi strutturali". Secondo Zaratti - che paventa un'emergenza rifiuti - non sono previste le risorse finanziarie per realizzare gli impianti. Chiesta una lotta all'evasione fiscale delle grandi utenze e la nomina di commissari ad acta per i comuni che non raggiungono gli obiettivi di differenziata. Il piano, secondo Ivano Peduzzi (FdS), porterà Roma a condizionare le politiche regionali dei rifiuti dei prossimi anni. Daniela Valentini (Pd) ha inoltre sottolineato l'assenza di un lavoro congiunto con la Capitale: "Roma ha già tutto e si tratta di far funzionare quel che ha. E questo non è stato fatto".

Andrea Bernaudo, a nome del Pdl, ha replicato all'opposizione che le amministrazioni di centrosinistra, tanto in Regione quanto a Roma, sono responsabili dei ritardi e del rischio di emergenza al quale si è esposto il Lazio: la programmazione è ferma al 2002 e ha bisogno di un adeguamento al mutato quadro normativo. "Quello che ha finalmente fatto questa Giunta - ha detto Bernaudo - è stato di dare ai cittadini del Lazio una programmazione sui rifiuti". Ciò che contiene il piano è, secondo Bernaudo, il superamento del concetto di discarica, ma non è possibile fare in quindici giorni quanto non ha realizzato l'opposizione in anni di governo. Anche Chiara Colosimo (Pdl) ha tenuto a ricordare che la situazione odierna è frutto di "non scelte" e che negli ultimi tre anni, invece, a Roma la raccolta differenziata è passata dal 17% al 24%. "Per la prima volta - ha detto a proposito del piano - la differenziata non è vista come un optional, ma come un obbligo". Per Stefano Galetto (Pdl) il piano non è affatto generico come sostenuto dalla minoranza, tanto che - ad esempio - per la prima volta sono individuati gli impianti di compostaggio. E questo influirà positivamente sulla crescita della raccolta differenziata.

Contrario a compiere scelte sulla spinta dell'emergenza il consigliere FdS Fabio Nobile. Il provvedimento, secondo la proposta di deliberazione in discussione, dovrebbe poi essere trasmesso - assieme agli elaborati - alla Commissione europea. A questo proposito il consigliere Angelo Bonelli (Verdi) ha annunciato la volontà di comunicare alla Ue che il piano rifiuti del Lazio non fornisce le risposte attese. "Non potete pensare di ingannare l'Unione europea - ha detto Bonelli - dicendo che gli impianti di tritovagliatura sono impianti che determinano il trattamento dei rifiuti". Claudio Bucci (Idv), come Bonelli, ha invece contestato la preventiva mancata discussione della legge quadro sui rifiuti del Lazio, promossa per iniziativa popolare, ed il suo rinvio a dopo l'approvazione del piano rifiuti.

 

A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
Info: 800 01 22 83
torna al menù