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Consiglio: stop a esame legge di iniziativa popolare sui rifiuti



19/01/12 - Il Consiglio regionale del Lazio ha deciso, con un ordine del giorno approvato a maggioranza, di non passare all'esame della proposta di legge di iniziativa popolare sui rifiuti. L'atto di indirizzo, primo firmatario Carlo De Romanis (Pdl), non ha fatto proseguire dopo il dibattito generale l'esame articolo per articolo sulla "Proposta di modifica della legge regionale Lazio 9 luglio 1998, n. 27 'Disciplina regionale della gestione dei rifiuti'", sottoscritta da 10.694 cittadini. Hanno votato a favore del provvedimento 35 consiglieri. Dai banchi dell'opposizione l'ordine del giorno è stato definito come "inammissibile".

Si è fermato quindi l'iter della proposta di iniziativa popolare. "Abbiamo riscontrato, esaminando il testo di legge di iniziativa popolare, che ci sono delle incompletezze normative nel testo - ha dichiarato De Romanis - in particolare agli articoli 3, 8 e 11 e si verrebbero a creare delle illegittimità. L'articolo 11, nel chiederne l'abrogazione, creerebbe un vuoto normativo. Le modifiche portate con gli emendamenti andrebbero a stravolgere il testo, invece l'assessorato di competenza terrà conto delle proposte dei cittadini, e quindi abbiamo chiesto che venisse approvato questo ordine del giorno e che venisse rimandato all'assessorato di competenza il testo e chiesta l'apertura di un tavolo di confronto con le parti e l'opposizione". Confronto che Esterino Montino (Pd) aveva chiesto iniziasse subito, sospendendo brevemente i lavori dell'Aula. Ma il Consiglio ha respinto la proposta.

Alla base della decisione di "non passaggio all'esame" approvata oggi sono state poste diverse considerazioni: da un lato che le modifiche in aula avrebbero stravolto il testo con l'effetto di disattendere l'originaria volontà dei proponenti, dall'altro che è "in corso di elaborazione da parte dell'assessore regionale competente in materia una proposta di legge di disciplina della gestione dei rifiuti, in linea con quanto previsto dal piano appena approvato". L'assessore Marco Mattei, in aula in rappresentanza dell'assessore Pietro Di Paolo, ha riconosciuto l'esistenza all'interno della proposta di legge di iniziative degne di grande attenzione e delle quali si è detto certo si terrà conto in Giunta.

La proposta di legge di iniziativa popolare è stata ritenuta dal Consiglio regionale tecnicamente incompleta e non in linea con il piano regionale di gestione rifiuti appena votato. A detta dei promotori dell'atto di "non passaggio all'esame" De Romanis, Antonio Paris (Gruppo Misto), Francesco Carducci Artenisio (Udc), Mario Brozzi (Lista Polverini) e Olimpia Tarzia (PER) la proposta appare scoordinata rispetto alla legge 27 del 1998, in quanto va a modificarla solo parzialmente; non tiene conto dell'aggiornamento e armonizzazione della pratica amministrativa con gli interventi normativi statali; non prevede strumenti di regolamentazione delle attività locali e che l'articolato presenta diversi profili di illegittimità, per alcuni aspetti in contrasto con la normativa statale in materia di tributi e di tutela dell'ambiente, per altri lesivo dell'autonomia organizzativa degli enti locali.

Da più parti dell'opposizione è stato poi evidenziato che questo ordine del giorno ha evitato alla maggioranza di votare sui singoli articoli e che si è utilizzato il Regolamento dei lavori dell'aula (l'articolo 65, comma 3) per non discutere una legge di iniziativa popolare. "Si è persa un'occasione" ha osservato Montino (Pd). "E' un modo pessimo di non applicare gli istituti di partecipazione e di democrazia diretta che sono previsti dallo Statuto della Regione Lazio" ha detto Angelo Bonelli (Verdi). Vincenzo Maruccio (Idv) ha parlato di "espediente", Filiberto Zaratti (Idv) di uno "schiaffo in faccia a diecimila cittadini". Per Ivano Peduzzi (FdS) la mortificazione fatta ai cittadini incentiverà invece la voglia di partecipazione. "Non ci arrenderemo" ha aggiunto Giuseppe Celli (Lista civica Cittadini/e) annunciando di voler ripresentare la stessa proposta di legge. Sono inoltre intervenuti per dichiarare voto contrario Mario Mei (Api) e Rocco Berardo (Lista Bonino Pannella).

Gran parte della discussione introduttiva sulla proposta di legge, avviata ieri con la relazione del presidente della commissione Ambiente Roberto Carlino (Udc), è stata invece occupata dal dibattito sulla scelta se autorizzare o meno ad uno dei cittadini promotori di illustrare la proposta di iniziativa popolare all'interno dell'aula della Pisana. "Non è consentito dalle norme regolamentari del Consiglio regionale del Lazio" ha però detto il presidente Mario Abbruzzese (Pdl). Unico precedente, ha ricordato il Abbruzzese, quello del Garante dei detenuti Angiolo Marroni, intervenuto nell'emiciclo della Pisana. "Ma si trattava di un organo del Consiglio regionale".


 

A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
Info: 800 01 22 83
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