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XIII - Sanità


Ospedalità privata, audizione della Cimop

09/02/12 - Nel corso dell'audizione della commissione Sanità, presieduta da Alessandra Mandarelli (Lista Polverini), questa mattina è stata ascoltata la Cimop Lazio, Confederazione Italiana Medici Ospedalità Privata. Il sindacato ha formulato due richieste a proposito delle case di cura convenzionate accreditate.

La prima è quella che tutti i medici di esse siano dipendenti delle aziende ospedaliere "compresi i direttori sanitari". Una condizione che dovrebbe poter influire sull'accredimento come avviene già in Puglia ed Emilia Romagna. Infatti - a detta della Cimop - oltre la metà di questi professionisti è precario (circa 300 nel Lazio), con un rapporto di lavoro libero professionale. La seconda riguarda l'uniforme applicazione di un accordo econonomico nazionale del 2009 che, sempre a detta della delegazione sindacale guidata dal vicesegretario nazionale per l'Italia centrale,Stefano Neri, non troverebbe applicazione nelle strutture religiose e a metà delle somme previste nelle restanti. Secondo i calcoli di Cimop, un medico della ospedalità privata convenzionata percepisce una retribuzione che è il 40% inferiore a quella dei sanitari pubblici.

La presidente della commissione al termine della audizione, ha annunciato che i documenti e quanto emerso nel corso dell'audizione - tenuta su richiesta del consigliere Giuseppe Melpignano (Lista Polverini) - saranno trasmessi all'assessorato alla Sanità con raccomandazioni. Mandarelli non ha fatto mistero che, essendo sotto commissariamento, è complesso intervenire in materia. In generale si vorrebbero innescare nella Sanità processi di stabilizzazione, ma bisognerà vedere quale atteggiamento assumerà il Governo ai tavoli di trattativa.

A proposito delle richieste della Cimop sono intervenuti Giuseppe Celli (Lista civica Cittadini/e) che ha ricordato come sia necessario la Regione intervenga sia in fase di verifica che di controllo sulle strutture accreditate. Enzo Foschi (Pd) ha chiesto siano inserite norme ad hoc all'interno della legge sull'accreditamento. Melpignano ha proposto che si portino ad un tavolo i datori di lavoro e i rappresentanti dei medici. Rocco Pascucci (Mpa), dopo aver ricordato di averla contrastata in fase di approvazione, ha proposto una revisione della legge sugli accreditamenti. Giulia Rodano (Idv), infine, ha sottolineato che gli accreditamenti avvengono per decreto e, benché anche a suo giudizio la legge sarebbe da rivedere, questo potrebbe permettere di intervenire in tempi rapidi.



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