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IX - Lavoro, pari opportunità, politiche giovanili e politiche sociali


Consultori familiari: la Commissione politiche sociali sceglie la proposta Tarzia come testo base

05/10/10 - "Riteniamo ideologiche e strumentali le posizioni assunte dalla sinistra in merito alla proposta di legge sulla riforma dei consultori familiari sottoscritta da tutti i consiglieri di maggioranza del Consiglio regionale". Così dichiarano in una nota il presidente della Commissione Lavoro, pari opportunità, politiche giovanili e politiche sociali, Maurizio Perazzolo (Lista Polverini), la vicepresidente Annalisa D'Aguanno (Pdl), i consiglieri Isabella Rauti (Pdl), Francesco Pasquali (Pdl) e Olimpia Tarzia (Lista Polverini), al termine della Commissione che ha concluso i suoi lavori odierni, approvando come testo base la proposta di legge n. 21 , "Riforma e riqualificazione dei consultori familiari", presentata il 26 maggio scorso dalla consigliera Tarzia. "Consideriamo il passaggio di oggi in commissione un segnale significativo, espressione della compattezza della maggioranza - affermano i consiglieri - , rispetto a un tema come quello dei consultori familiari che necessitano, come ricordato dalla presidente Polverini, di ritornare ad essere riqualificati, in termini sociali oltre che di offerta sanitaria, nonché ad essere centri di servizi dedicati alla famiglia, cellula base della società, cui, già in campagna elettorale, questa maggioranza ha dimostrato di voler dedicare particolare impegno e concrete attenzione e vicinanza, nell'ottica di un'adeguata politica familiare".

La votazione del testo base è seguita alla presentazione della proposta di legge n. 70 del 22 settembre 2010, sempre in materia di modifiche alla normativa regionale sui consultori familari, da parte della prima firmataria Giulia Rodano (Idv). "Mi sono sentita sollecitata a presentare questo provvedimento per contestare il punto centrale della proposta Tarzia - ha esordito Rodano nel corso della sua relazione -, vale a dire che in trent'anni i consultori non hanno svolto la loro funzione e che debba essere cambiata la loro natura. Infatti, secondo la proposta Tarzia, i consultori dovrebbero uscire dal servizio sanitario nazionale per trasformarsi in una non chiara struttura di sostegno alla famiglia. Noi invece abbiamo previsto un provvedimento che rafforza la legge regionale 15 del 1976 e intende potenziare le prestazioni a carattere sanitario fornite dai consultori".

"I consultori del Lazio devono stare nel servizio sanitario nazionale", secondo la consigliera Rodano la quale ha anche auspicato una riflessione congiunta sul tema con la Commissione Sanità. A conclusione della relazione della consigliera Rodano, la Commissione, a maggioranza, ha optato per la scelta della proposta Tarzia come testo base, anziché scegliere l'esame abbinato dei due provvedimenti, come previsto dall'articolo 61 del regolamento del Consiglio regionale. Hanno votato contro i tre commissari di opposizione, Tonino D'Annibale (Pd), Luigi Nieri (Sel) e Anna Maria Tedeschi (Idv), i quali hanno stigmatizzato quella che Rocco Berardo (Lista Bonino-Pannella) ha definito "un'inutile forzatura", visto che il testo dovrà essere modificato, anche a seguito delle osservazioni contenute nella relazione tecnica dell'ufficio legislativo del Consiglio regionale. "La maggioranza ha scelto di infischiarsene del parere dell'ufficio legislativo del Consiglio regionale che dichiarava la proposta della maggioranza a rischio di 'violazione' della Costituzione - sottolinea Berardo in una nota - Peraltro, le audizioni verranno svolte su un testo che lo stesso ufficio legislativo ha suggerito di rivedere dal punto di vista della tecnica redazionale, dunque su un testo necessariamente non definitivo".

"Voglio che sia messo a verbale che la maggioranza ha scelto come testo base una proposta di legge incostituzionale", ha detto la consigliera Rodano, mentre Nieri, che aveva chiesto una pausa di riflessione per poter esaminare la relazione tecnica dell'ufficio legislativo che gli è stata consegnata oggi, ha lamentato il fatto che "è stato impedito alla maggioranza di fare le dichiarazioni di voto sulla scelta del testo base".

"A me amareggia questo atteggiamento, perché l'istituzione di cui facciamo parte non viene rispettata", ha dichiarato D'Annibale, il quale aveva annunciato un'ulteriore proposta di legge sui consultori. "Di fronte alle prepotenze, noi risponderemo garantendo un lungo percorso ostruzionistico", ha concluso D'Annibale.




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