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V - Ambiente e cooperazione tra i popoli


Rifiuti, Pecoraro: "Individuati siti sufficienti per 36 mesi"

25/10/11 - Il commissario delegato per il superamento dell'emergenza post Malagrotta, il prefetto Giuseppe Pecoraro, è stato ascoltato questa mattina dalla commissione Ambiente del Consiglio regionale del Lazio. Al centro dell'audizione - presieduta da Roberto Carlino (Udc) - la decisione, presa ieri dal prefetto, di individuare a Quadro Alto - Riano e a San Vittorino Corcolle, nell'VIIII municipio di Roma, le due discariche provvisorie che dovranno ricevere i rifiuti della Capitale, di Fiumicino, Ciampino e Città del Vaticano. I siti saranno utilizzati provvisoriamente in attesa della costruzione dell'impianto definitivo di Pizzo del Prete, nel territorio di Fiumicino, entro tre anni.

"E' ovvio che se ci saranno opposizioni o situazioni di difficoltà, Roma andrà in emergenza e ciascuno si assumerà le proprie responsabilità" ha detto Pecoraro. Il commissario ha ricostruito l'iter che ha portato a scartare le aree non idonee tra le 7 individuate da uno studio preliminare della Regione Lazio. Pecoraro ha rivelato anche di aver chiesto siti alternativi da Comune e Provincia di Roma, ma di non aver ricevuto indicazioni. "Le aree di Corcolle e Quadro Alto - ha chiarito - sono risultate preferibili per la presenza di volumetrie immediatamente disponibili". Pian dell'Olmo, tra Roma e Riano, non aveva dimensioni sufficienti e l'ampliamento non risultava poter esser agevole.

Pecoraro ha ribadito che nelle due aree individuate si procederà per esproprio e che spera di poter predisporre, in settimana, il provvedimento di occupazione di urgenza. Il commissario, poi, di fronte ai numeri della differenziata a Roma (22% nel 2010 e 24,3% quest'anno) ha auspicato si possa arrivare al 35% nel 2012. "Un conto l'auspicio, un conto la certezza - ha detto - Per cui mi sono preoccupato di individuare siti che ci lasciano tranquilli per 36 mesi". I lavori saranno assegnati con gara europea e i tempi accelerati, ma non saranno derogate norme in materia ambientale. Quanto ai costi, risultano a disposizione due milioni di euro di finanziamento regionale.

Le scelte fatte da Pecoraro, però, sono state contestate dall'opposizione consiliare nel corso dell'audizione in commissione Ambiente. Angelo Bonelli (Verdi) per primo ha sollevato dubbi di legittimità. Il consigliere ha rilevato come il prefetto è tenuto a riferirsi dal decreto del Governo a un piano rifiuti non ancora approvato dal Consiglio e privo di indicazioni sui siti. Il documento è stato varato dalla Giunta Polverini e si trova ora all'esame della commissione Ambiente. "Era difficile inserire la collocazione dei siti alternativi nel piano rifiuti vista l'emergenza - ha obiettato Andrea Bernaudo (Pdl), plaudendo all'operato del prefetto - Non c'è stato un atteggiamento della Giunta mirante a non mettere in condizione il Consiglio ad aver voce, la scelta è stata obbligata anche dalle procedure di infrazione". Luigi Abate (Lista Polverini) ha sottolineato che il lavoro del prefetto andava fatto per dare un posto ai rifiuti che non possono più esser conferiti a Malagrotta. "L'obiettivo finale però è quello di arrivare a discariche inesistenti utilizzando tecnologie che consentono di avere scarti inerti non destinati allo smaltimento".

Dubbi sono emersi da più parti sulla dislocazione le discariche provvisorie. San Vittorino - Corcolle, come ha sottolineato Filiberto Zaratti (Sel), risulta essere una zona classificata "R4", quindi a rischio esondazione. E il consigliere ha ricordato almeno quattro episodi recenti di alluvione. Quanto a Riano invece ci sarebbe contrasto - per Bonelli - sia con il codice dei beni culturali che con il piano paesistico regionale. Le opposizioni hanno inoltre fatto riferimento ad un parere negativo, sempre su Quadro Alto, rilasciato nel 2009 dagli uffici regionali. "E' una scelta folle pensare di scaricare i rifiuti di una metropoli di 3 milioni di abitanti in un paese di 10 mila" ha sostenuto Carlo Lucherini (Pd).

Daniela Valentini (Pd) si è domandata - così come Ivano Peduzzi (FdS) e Claudio Bucci (Idv), che chiedevano dell'esistenza di un "piano B" - se il commissario ha un piano alternativo nel caso ci siano opposizioni all'esproprio da parte dei proprietari. I terreni di Riano infatti sono stati acquistati dalla Colari, attuale gestore di Malagrotta, mentre a Corcolle risulta essere di una società con sede legale in Svizzera e uffici nella Capitale. Acquisti criticati, sul piano etico, da Annamaria Tedeschi (Idv). Valentini, così come Peduzzi, ha sostenuto che avrebbe preferito un percorso di scelta "partecipato" con cittadini e enti locali anziché un commissariamento. "I tempi possono anche allungarsi - ha detto Valentini - per questo oggi siamo davvero in una situazione di emergenza a Roma".

Su Riano è stato paventato che eventuali infiltrazioni - difficili a detta dei tecnici per via del terreno tufaceo - potessero arrivare ad inquinare il Tevere. Pietro Sbardella (Udc), dai banchi della maggioranza, ha chiesto di approfondire tanto la questione della vicinanza delle abitazioni alla discarica quanto il fatto che nella cittadina un terzo dell'approvvigionamento idrico provenga dai pozzi. L'esponente dell'Udc ha chiesto che i due siti accolgano esclusivamente rifiuti trattati e chiudano entro i 36 mesi previsti.

Dai numeri forniti da Pecoraro è poi emersa la necessità della realizzazione di un quinto impianto di trattamento meccanico biologico (TMB) affinché non sia conferito il cosiddetto in discarica il "tal quale", ovvero il rifiuto non trattato. Infatti la capacità attuale degli impianti TMB esistenti, alcuni dei quali da portare a pieno regime, lascia fuori dal ciclo dei rifiuti circa mille delle cinquemila tonnellate al giorno prodotte da Roma. Questa situazione ha fatto sollevare dubbi a Rocco Berardo (Lista Bonino Pannella) sulla possibilità che finisca nei siti provvisori del rifiuto non trattato. Il prefetto ha informato la commissione, a questo proposito, che domani è in programma una riunione con Acea, Ama e Regione per fronteggiare questa necessità in vista della realizzazione del quinto impianto.




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