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VI - Bilancio, programmazione economico-finanziaria e partecipazione


Sanità: prestazioni gonfiate, giro di vite in arrivo

18/07/08 - “Dalla constatazione che sono stati individuati 160 milioni di euro di inappropriatezza dall’Agenzia della sanità pubblica in un biennio, sono nate proposte molto interessanti”. Così Carlo Umberto Ponzo (Pd), presidente della Commissione Bilancio, programmazione economico-finanziaria e partecipazione, ha tirato le somme dell’audizione dei vertici dell’Agenzia della Sanità Pubblica Laziale,  che si è svolta oggi alla Pisana. “Tra le ipotesi formulate oggi – ha continuato Ponzo soddisfatto – è emersa quella di aumentare i controlli dal 3 al 10 per cento delle schede di dimissione dalle strutture sanitarie, quindi di prevedere, se possibile anche in assestamento di bilancio, una norma che vada a incidere in modo pesante su quelle strutture sia pubbliche sia private che di fatto non rispettano i parametri di appropriatezza delle loro prestazioni. Interessante anche la questione della mission dell’Asp: è emersa con chiarezza la necessità di un soggetto terzo che abbia soprattutto un ruolo di controllo e verifica del lavoro svolto dalle strutture sanitarie laziali”.

Sono stati ascoltati il presidente dell’Asp, il senatore Lucio D’Ubaldo, il senatore Domenico Gramazio, membro del consiglio d’amministrazione, e il direttore amministrativo, Paolo Guidotti.

 “In un ottica di contenimento dei costi e di razionalizzazione – ha esordito D’Ubaldo – io e l’onorevole Gramazio, entrambi  senatori della Repubblica, chiederemo al prossimo Consiglio di amministrazione dell’agenzia di azzerare la nostra indennità”.  D’Ubaldo ha poi affrontato i temi che interessano l’Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio. Istituita nel 1999 con legge regionale, è un organo strumentale della Regione in materia sanitaria, che fornisce informazioni e conoscenze scientifiche utili per il governo e la gestione del servizio sanitario regionale. “ L’agenzia ha fatto un lavoro che ha consentito di individuare 160 milioni di inappropriatezza nel sistema”, ha riferito D’Ubaldo, il quale ha precisato che l’avere individuato tale somma non significa aver cancellato centosessanta milioni dalla spesa della sanità.

“Vorrei sapere nel dettaglio – ha chiesto Alfredo Pallone, capogruppo di Forza Italia, - di questi centosessanta milioni di euro di inappropriatezza quanti sono imputabili alla sanità pubblica, quanti a quella privata e a quella classificata.  E quali sono le strutture pubbliche e quali quelle private interessate. La politica deve essere informata per potere rettificare certe situazioni. Inoltre, su quali indicatori di qualità si basano tali controlli, quali DRG?”

“Non è vero che sono stati risparmiati centosessanta milioni – ha puntualizzato Pallone - Sono stati individuati. E’ una cosa diversa l’individuazione dal risparmio. Sono d’accordo sul fatto  che bisogna aumentare il momento di controllo che non supera il 3 per cento. E’ un problema che interessa tutti. Invece di affidare una serie di consulenze a qualche amministrativista per scongiurare il commissariamento, si nominino tre/quattro medici specializzati, che di mestiere fanno controlli. L’Asp è un organo che, se gestito bene, ci fa risparmiare”. Pallone ha infine puntato il dito su un piano sanitario regionale elaborato dai tecnici dell’Asp per il presidente Marrazzo, senza che sia stato fatto vedere al Cda dell’agenzia stessa, tanto meno al Consiglio regionale.

E a proposito di tali 160 milioni, Donato Robilotta (Npsi) ha chiesto: ”Gli assessorati competenti si sono attivati affinché nel 2008 tale inappropriatezza non si ripeta?”. Robilotta ha inoltre riferito che il piano sanitario regionale elaborato dall’Asp è stato consegnato anche al governo. “E’ grave”, ha detto Robilotta, ricordando che le decisioni in materia di sanità spettano al Consiglio regionale.

I consiglieri Alessio D’Amato e Giovanni Carapella (entrambi del Pd) hanno messo l’accento sulla mission dell’Asp, anche alla luce di possibili modifiche statutarie. Per D’Amato fondamentale è l’autonomia gestionale che l’agenzia deve avere nella sua funzione di controllo, mentre per Carapella, l’Asp dovrebbe intervenire in un’auspicabile omogeneizzazione delle procedure informatiche della sanità laziale.

Anche per Ivano Peduzzi (Prc) occorre andare verso la “precisazione e l’aggiornamento della missione dell’agenzia”. “Non è un secondo assessorato alla sanità. Se dobbiamo avere due assessorati, tanto vale sciogliere l’Asp”, ha detto Peduzzi il quale ha ricordato il tema delle stabilizzazioni.

Oltre a numerosi consiglieri, era presente all’audizione l’assessore al Bilancio, Luigi Nieri (Prc). “Da quello che ho sentito– ha detto Nieri – abbiamo strutture accreditate che gonfiano le prestazioni. Per tali casi possiamo prevedere per legge il decadimento delle convenzioni”.



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