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IX - Lavoro, pari opportunità, politiche giovanili e politiche sociali


Al via la riforma del welfare

19/01/09 - “Con 1.727 ultracentenari censiti nel Lazio all’inizio dello scorso anno e un milione di ultrassentacinquenni, tutta una serie di temi legati alla non autosufficienza assumono una certa rilevanza”. Con questi dati il consigliere Augusto Battaglia (Pd) ha illustrato oggi in Commissione Lavoro e Politiche sociali la proposta di legge sulla riorganizzazione del welfare regionale, di cui è primo firmatario. Il problema della Regione Lazio è quello di riorganizzare tutta la rete di servizi socio assistenziali, alla luce della legge nazionale 328 del 2000, che, fra l’altro, introduce il concetto di “livello essenziale delle prestazioni dei servizi sociali”, come ha ricordato Battaglia, il quale ha voluto sottolineare che “l’attuale frammentazione nelle competenze è un fattore di debolezza”.

Servizi e prestazioni sono elencati e definiti nella proposta incardinata oggi nei lavori della Commissione presieduta da Peppe Mariani (Lista civica per il Lazio). Il provvedimento intende regolamentare l’erogazione di servizi territoriali e domiciliari, di assegni di cura e di sostegno economico, nonché le politiche familiari, gli interventi di promozione sociale e di sostegno alle imprese sociali. L’obiettivo è quello di promuovere percorsi assistenziali personalizzati e realizzare una piena integrazione tra prestazioni sociali e sanitarie, attraverso l’istituzione di uno sportello unico di accesso ai servizi per ogni ambito territoriale. Alla Regione spettano i compiti di programmazione, indirizzo, coordinamento e verifica, in collaborazione con le provincie, mentre saranno i Comuni a esercitare le funzioni operative in forma singola o associata. Tutta la rete dovrà essere collegata e dovrà contribuire alla realizzazione di un sistema informativo dei servizi sociali, nell’ambito del sistema nazionale previsto dalla legge 328. La proposta di legge regionale interviene anche sulla questione delle IPAB, le istituzioni di pubblica assistenza e beneficienza, la cui competenza sugli indirizzi e sui criteri di gestione è stata assegnata dallo stato alle regioni.

“Proporre una legge quadro è una cosa positiva, perché adesso c’è una sovrapposizione spaventosa con conseguente spreco di risorse”, ha dichiarato nel corso della riunione il consigliere Antonio Luciani (An-Pdl).

L’assessore alle Politiche sociali, Anna Salome Coppotelli, ha preannunciato l’arrivo in commissione di un’analoga proposta di legge d’iniziativa della Giunta, così si procederà alla stesura di un testo unificato, cui seguiranno una serie di audizioni con i soggetti interessati alla riforma, a cominciare dagli assistenti sociali. Nel corso della seduta, la consigliera Luisa Laurelli (Pd) ha sollevato il problema di una verifica sui finanziamenti destinati ai consultori familiari e sulla casafamiglia di Rocca Priora. Da qui la decisione di programmare due audizioni su tali questioni. La commissione ha inoltre approvato all’unanimità uno schema di deliberazione di giunta che prevede aiuti per quattordici milioni di euro per interventi in 201 comuni del Lazio contro la povertà, l’esclusione sociale e a sostegno delle persone anziane in difficoltà.

 “Finalmente entriamo nella partita del welfare. Non più mille soggetti che gestiscono mille interventi, bensì un’unica regia che riguarda la persona nella sua complessità”. Così il presidente della Commissione, Peppe Mariani, a conclusione dei lavori. “Abbiamo discusso questioni importanti e approvato un provvedimento urgente. La Commissione ha dimostrato grande attenzione e sensibilità nel rispondere tempestivamente alle emergenze”, ha concluso Mariani.



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