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XIII - Sanità


Rete ospedaliera, Piano di riordino in Commissione

28/07/09 - Approda in commissione Sanità la bozza dello schema di decreto sul riordino della rete ospedaliera messo a punto dalla struttura commissariale, nell'ambito del più vasto Piano di rientro dal deficit.
L'appuntamento odierno alla Pisana con il vice presidente della Giunta, Esterino Montino, è stato posticipato a domani, a margine delle audizioni predisposte dal presidente della Commissione, Luigi Canali (Pd), per recepire le istanze di sindacati, associazioni, strutture sanitarie pubbliche e private.

Montino stamane ha tuttavia presenziato ad una riunione di maggioranza sulla Sanità, al termine della quale ha ribadito che "la razionalizzazione della rete ospedaliera, per quanto necessaria, presenta sicuramente degli aspetti da rivedere, così come è stata approntata in questa prima stesura dalla struttura commissariale". "Sono sicuro - ha continuato il vice presidente di Giunta - che Marrazzo terrà pienamente conto delle istanze che saranno raccolte in questi giorni dalla commissione Sanità, a patto che questo Piano non diventi terreno di scontro meramente ideologico o campanilistico. Il Governo nazionale ci impone delle scelte talvolta dure per alcune fette di popolazione, così come siamo coscienti che un taglio di posti letto nel settore privato può creare più di un problema dal punto di vista occupazionale. Il nostro impegno resta quello di salvaguardare quanti più posti di lavoro possibili, mantenendo comunque alti i nostri standard di assistenza sanitaria e garantendo un'equa distribuzione sul territorio delle strutture del nostro Sistema sanitario regionale".

Il riordino della rete ospedaliera è stato stralciato dal più generale Piano sanitario regionale e persegue l'obiettivo di riportare il rapporto posti letto per abitante entro gli standard nazionali (pari a 4,5 posti letto per 1.000 abitanti), attraverso una razionalizzazione delle risorse che tenga conto dell'Indice sintetico di performance (Isp) messo a punto da Laziosanità-Asp per evidenziare, nell'ambito dell'offerta ospedaliera pubblica e privata per acuti, situazioni di sottoutilizzo delle risorse attualmente in dotazione ai singoli presidi, in base a determinati valori di appropriatezza organizzativa, degenza media e tasso di occupazione.

La bozza del Piano di riordino, attualmente all'esame della Pisana, prevede, tra l'altro, la realizzazione di nuove strutture, come l'ospedale dei Castelli, con contestuale soppressione dei presidi di Genzano, Albano, e Ariccia; l'ospedale del Golfo con contestuale soppressione dei presidi di Gaeta, Formia e Minturno; il novo ospedale di Anagni per la delocalizzazione dei vecchi ospedali di Anagni, Alatri e Colleferro; il nuovo ospedale di Monterotondo con la confluenza delle attività delle strutture di Palombara Sabina, Magliano Sabina, Civitacastellana oltre che del vecchio ospedale di Monterotondo; infine, l'ampliamento dell'ospedale di Ostia.

Previste anche numerose riconversioni di strutture esistenti in Presidi Territoriali di Prossimità, nei quali saranno assenti discipline ospedaliere. Alcuni presidi verranno poi riconvertiti in strutture monospecialistiche.
Tale riconversione di strutture in attività territoriali e a ciclo diurno, eliminando la presenza notturna di personale e parte dei costi di gestione e consumi, può determinare, secondo la struttura commissariale, ulteriori economie di almeno 50 milioni su base annua. L'accorpamento e la riduzione di unità complesse, la loro riorganizzazione, la messa in comune delle risorse, l'attuazione delle reti, il miglioramento del macrosistema emergenza-urgenza, potrà portare un'ulteriore economia fino ad almeno 100 milioni di euro.

Lo schema di decreto, per divenire efficace, dovrà essere prima adottato dal commissario ad acta, poi controfirmato dal tavolo tecnico con il governo centrale.

"In questa fase è decisivo l'apporto del Consiglio, e della commissione Sanità in particolare - ha spiegato Luigi Canali -. Ancora una volta saremo noi a promuovere nelle sedi opportune un serrato confronto sui temi della riorganizzazione del Sistema sanitario regionale, ben coscienti del fatto che, pur essendo il Lazio una Regione commissariata in questo settore, resta prerogativa della politica fissare gli indirizzi e i principi da seguire, soprattutto in virtù del Piano sanitario in elaborazione, rispetto al quale abbiamo fornito tempestivamente numerosi contributi originali e pertinenti".






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