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IX - Lavoro, pari opportunità, politiche giovanili e politiche sociali


Avviato in commissione l'esame della riforma del welfare regionale

19/07/11 - La commissione Lavoro, pari opportunità, politiche giovanili e politiche sociali, presieduta da Maurizio Perazzolo (Lista Polverini) ha avviato oggi l'esame congiunto di tre proposte di legge riguardanti la riforma del welfare regionale, attraverso la realizzazione di un nuovo sistema integrato di interventi e servizi socio-sanitari per la persona e la famiglia.

I componenti della Commissione hanno scelto a maggioranza di adottare come testo base la proposta n. 226 licenziata dalla Giunta regionale il 4 giugno scorso, illustrata dall'assessore Aldo Forte.

Sessanta articoli che, in armonia con la legge quadro nazionale del 2000, affidano alla Regione e agli enti locali il ruolo di regia per una nuova strategia assistenziale, basata non più su interventi per categorie, ma tarati sulle esigenze della famiglia e della persona. Il tutto, nel rispetto dei vincoli imposti dal Piano di rientro e considerati i progressivi tagli di risorse al Fondo nazionale per le politiche sociali.
L'obiettivo finale è rendere più fluido il percorso di integrazione dei servizi sociali con quelli sanitari, definendo nuovi soggetti - in rappresentanza degli enti locali associati - in grado di relazionarsi alla pari con le Asl territorialmente competenti.
Previsti anche percorsi di stabilizzazione del personale finora utilizzato negli uffici di piano distrettuali, coinvolgendolo nella nuova organizzazione per utilizzarne al meglio la professionalità acquisita. Si punterà sul modello dei consorzi, ritenuti più efficienti degli accordi di programma tra i Comuni e i Municipi facenti parte dello stesso distretto socio-sanitario. In particolare, si prevede la costituzione di un consorzio per la gestione dei servizi denominato Oasi (Organismo per le azioni sociali integrate), formato dai Comuni convenzionati, il cui direttore sarà nominato direttamente dalla Conferenza dei Sindaci.

Si mira poi a superare il modello Isee per la determinazione delle fasce di reddito, introducendo il "quoziente Lazio", ovvero un indicatore che prende in considerazione la situazione economico-sociale della persona e la composizione del nucleo familiare, rivolgendo particolare attenzione ai costi di mantenimento e accrescimento della famiglia di appartenenza, soprattutto in presenza di minori o di disabili.
"Si tratta di uno strumento innovativo per il nostro Paese, per nulla ideologico, ma tarato sul cambiamento sociale, demografico ed economico che sta investendo il sistema in cui viviamo quotidianamente", ha spiegato Forte, presentando il lavoro licenziato dalla Giunta.

Le altre due proposte di legge oggi all'esame della Commissione erano firmate da rappresentanti delle opposizioni.

La proposta n. 199 è stata presentata da Luigi Nieri e Filiberto Zaratti (Sel), si compone di 57 articoli e mira a porre le basi di un nuovo welfare regionale e territoriale, di stampo universalistico e solidale, basato sui diritti di cittadinanza e non su un mero assistenzialismo, mettendo al centro la persona come parte della società e il benessere individuale come parte del bene comune.
L'accento, in questo caso, è posto soprattutto sugli strumenti di partecipazione diretta e condivisione trasparente degli obiettivi; sul costante aggiornamento del Piano Sociale Regionale e dei Piani di zona; sulla reintroduzione del sistema del reddito minimo garantito, introdotto nel 2009 dallo stesso Nieri quando era assessore della Giunta Marrazzo.
Una rete di osservatori e l'adozione obbligatoria di Carte dei servizi da parte di tutti i soggetti erogatori consentiranno puntuali verifiche del livello delle prestazioni socio-sanitarie erogate al cittadino.
"Il nostro impianto dà inoltre il giusto riconoscimento alle forze del terzo settore, che in tutti questi anni di regolamentazione carente hanno sostenuto con enormi sacrifici il peso di numerosi servizi resi alla popolazione più debole", ha detto Nieri al termine della presentazione della proposta di legge.

La proposta n. 34, presentata nel 2010 dal consigliere Tonino D'Annibale e firmata dall'intero gruppo consiliare del Pd, è composta da 66 articoli.
Oltre ad armonizzare la normativa quadro nazionale con i tanti interventi legislativi in materia che negli anni Duemila sono stati emanati dalla Regione Lazio, si includono in maniera esplicita tra i destinatari dei servizi socio-sanitari anche i cittadini stranieri temporaneamente ospitati nel territorio regionale nel rispetto delle normative vigenti.
In generale, si mira a promuovere percorsi assistenziali personalizzati e finalizzati ad una piena inclusione sociale, grazie ad una migliore integrazione tra prestazioni sociali e sanitarie.
Prevista la realizzazione di un Sistema informativo dei Servizi sociali, per collegare le attività delle varie reti territoriali.
Nuovo impulso, poi, alla Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e socio sanitaria regionale, già istituita nel 2008.
Tra i compiti della Regione, quello di assicurare programmi di formazione e aggiornamento alle figure professionali impegnate nell'erogazione delle prestazioni (assistenti sociali, psicologi, sociologi, mediatori culturali, educatori, operatori sociali e sociosanitari).
"Si tratta della sostanziale riproposizione di una proposta di legge di maggioranza della passata consiliatura, frutto di un lavoro lungo e approfondito svolto dalla commissione Politiche sociali, attraverso quasi 24 ore di audizioni che hanno coinvolto 131 soggetti in rappresentanza di tutto il mondo del welfare: dalle istituzioni politiche alle Asl e ai distretti sanitari, dalle associazioni del terzo settore ai sindacati e tutte le figure professionali che operano nel mondo del sociale. Un patrimonio di esperienza e conoscenza che sarebbe un peccato non considerare in questa delicata fase", ha chiosato D'Annibale.

 



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