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XII - Risorse umane, demanio, patrimonio, affari istituzionali, enti locali, tutela dei consumatori e semplificazione amministrativa


Acqua, "Aumenti illegittimi delle bollette nel Frusinate"

26/02/09 - Gravi ma documentate accuse stamane nella Commissione consiliare per la Tutela dei consumatori, presieduta da Wanda Ciaraldi (Popolari per Marrazzo – Pd), da parte del Coordinamento provinciale acqua pubblica di Frosinone contro l’Autorità dell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) n.5 del Lazio e contro l’Acea Ato 5, società che gestisce il servizio idrico.

Secondo la rappresentanza di cittadini frusinati, infatti, “la bolletta inviata all’utente con oltre due anni di ritardo viola il principio di irretroattività dell’azione amministrativa ed il principio di legalità”, come testualmente riportato dalla delibera n.7 del 1° dicembre 2008 del Co.vi.ri., il Comitato per la vigilanza sull’uso delle risorse idriche, massimo organo nazionale in materia. Non solo. Secondo il Co.vi.ri. sarebbero illegittimi anche l’aumento di oltre il 20% della tariffa rispetto al 2005, visto che il limite è stato fissato al 5%, nonché il riconoscimento al gestore di maggiori costi pari a 10,7 milioni di euro sostenuti nel periodo 2003-2005, perché “violano il sistema regolatorio del ‘price cap’ e della concorrenza, in quanto verrebbero mutate le condizioni economiche e finanziarie poste a base della gara in esito alla quale il gestore si è aggiudicato il servizio”.

Il Coordinamento era rappresentato oggi da Fulvio Pica, Severo Lutrario, Mario Antonellis e Francesco Notarcola, che hanno esposto la loro denuncia ai membri della commissione e al neo assessore regionale alla Tutela dei consumatori, Vincenzo Maruccio.

Severo Lutrario ha citato due sentenze, “una del Consiglio di Stato che ha dichiarato illegittime le applicazioni di aumenti tariffari retroattivi e una della Corte Costituzionale che ha stabilito che i costi sostenuti dal gestore per la depurazione e la fognatura non devono essere fatturati agli utenti se le opere sono assenti o non funzionanti”.

“Inoltre– ha aggiunto Fulvio Picaè in corso un’indagine della Procura della Repubblica di Frosinone su questa vicenda, ma c’è già stata una conferenza stampa della Guardia di Finanza al termine della prima fase investigativa, in cui si sono ipotizzati i reati di abuso d’ufficio e di truffa aggravata, avendo generato nei cittadini l’erroneo convincimento di dover pagare le tariffe illegalmente aumentate”.

Francesco Notarcola ha invece sottolineato come “aldilà degli aspetti economici, la pessima gestione si è tradotta in una caduta verticale della qualità dell’acqua e del servizio, con interruzioni frequenti, mancati interventi sugli allagamenti e mancato funzionamento di alcuni depuratori”, lamentando la totale assenza delle istituzioni.

Su questo punto, la presidente Wanda Ciaraldi ha ritenuto opportuno replicare che “la Regione è sempre stata disponibile a capire i problemi dei cittadini, come testimoniato dalla rapida convocazione di questa audizione e dalla presenza oggi dell’assessore Maruccio. La commissione – ha aggiunto Ciaraldi – è sempre a vostra disposizione per poter contribuire a far migliorare i servizi ai cittadini, senza preclusione per alcuno e senza bandierine politiche. Nei prossimi giorni ascolteremo anche le associazioni dei consumatori per verificare la loro attenzione su questa problematica”.

Anche il neo assessore regionale Vincenzo Maruccio ha manifestato ampia disponibilità a “incontrare da subito il Coordinamento per ricevere tutta la documentazione del caso e cercare di risolvere la questione al più presto. Ci sono due problemi: uno di natura giudiziaria, che farà il suo corso, e uno di natura politico-amministrativo, che spetta a noi risolvere”.

Presenti all’audizione odierna il vicepresidente del Consiglio regionale Bruno Prestagiovanni (An-Pdl) e i consiglieri Simone Gargano e Annamaria Massimi del Pd.



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