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XIII - Sanità


Sindacati medici contro la delibera sulle esternalizzazioni nelle Asl

27/01/11 - La commissione Sanità, presieduta da Alessandra Mandarelli, ha ricevuto in audizione l'intersindacale medica, che aveva richiesto un incontro per portare all'attenzione del Consiglio una delibera adottata il 6 dicembre 2010 dalla Asl Rm/A per l'affidamento in outsourcing di alcune branche del servizio di diagnostica per immagini (risonanza magnetica e mammografia).
Il bando - a evidenza europea - riguarda il reclutamento di personale esterno da impiegare presso i poliambulatori di via Luzzatti, via Lampedusa e il presidio 'Nuovo Regina Margherita' di Roma.
"A nostro giudizio si tratta di un atto inappropriato e fuori dalla logica di risparmio e lotta agli sprechi promossa dal Piano di rientro - hanno dichiarato i sindacalisti -. Siamo preoccupati dal crescente ricorso all'esternalizzazione, a costi per nulla irrisori visto che la delibera da noi contestata parla di 420mila euro annui, con il rischio di alimentare l'idea di presidi sanitari come meri esamifici, slegati dalle normali attività sul territorio di una Asl, in un contesto di disagio per i professionisti della sanità, soprattutto per quanto concerne il precariato e i carichi di lavoro".
Per la vicepresidente Giulia Rodano (Pd) si tratta di "un provvedimento contraddittorio sia dal punto di vista giuridico che politico. Il ricorso all'outsourcing per aggirare la mancanza di personale - ha spiegato - non solo è espressamente vietato dal recente decreto 113, ma preoccupa come atto di indirizzo in vista delle scadenza nei prossimi giorni dei contratti a termine di centinaia di professionisti attualmente in forza alle nostre aziende sanitarie e ospedaliere".
Per Raffaele D'Ambrosio (Udc): "Al di là del caso specifico, è il concetto che sta dietro ad atti come questo che rischia di svilire la politica di contenimento della spesa intrapresa dalla presidente Polverini. Sono sicuro che la Asl Rm/A ha agito in buona fede, per dare un'immediata risposta alle liste d'attesa e per far funzionare, anche con personale esterno, i macchinari in proprio possesso, ma politicamente è più ragionevole pensare ad una riorganizzazione del personale delle strutture in via di riconversione, prima di pensare ad esternalizzazioni in un momento di emergenza, che è quello del precariato medico".
Il consigliere Giuseppe Melpignano (Lista Polverini) ha insistito "sul ruolo primario che la medicina territoriale deve tornare ad avere, per evitare, a prescindere dall'atto in questione, che ambulatori e pronto soccorso vengano invasi da un numero sempre crescente di cittadini, solo per il fatto che altrove non trovano risposte adeguate alle loro ansie e alla legittima domanda di salute"
Enzo Foschi, del Pd, a conclusione del dibattito ha chiesto "il blocco della delibera e la convocazione alla Pisana della struttura commissariale perché questo atto dimostra carenza di controllo a livello centrale rispetto a come viene attuato il Piano di rientro e di riorganizzazione sul territorio".
I sindacati hanno chiesto l'immediata sospensione della delibera, preannunciando la presentazione alla direzione dell'Asl di una controproposta.
La presidenza della Commissione ha annunciato l'invio urgente di una missiva alla struttura commissariale per affrontare la questione e fare da strumento di raccordo tra Regione e sindacati.
"In punta di diritto - ha spiegato Mandarelli - la delibera sembra adottata dalla Asl ben prima della firma del decreto 113, che di fatto vieta il ricorso all'outsourcing. In ogni caso, mi sembra che il problema sia principalmente politico, in quanto si andrebbe a creare un precedente in grado di creare un effetto a cascata poco in linea con la politica di rigore che stiamo adottando per risanare la sanità laziale. Stiamo lavorando alacremente per fornire adeguate cornici legislative all'intero settore, ma uno sforzo in più va fatto da parte di tutti nel momento dell'organizzazione sul territorio di servizi e strutture, a salvaguardia del cittadino, nonché della professionalità e dignità di chi ogni giorno lavora per il Sistema sanitario regionale".

 



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