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Sicurezza ed integrazione sociale, lotta alla criminalità


Criminalità, audizione con sostituto procuratore direzione Antimafia

24/05/11 - Si è svolta stamane l'audizione della dottoressa Diana De Martino, sostituto procuratore nazionale antimafia, che ha affrontato la situazione della criminalità organizzata nella capitale e nel Lazio. "A Roma c'è posto per tutte le organizzazioni criminali - ha esordito De Martino - nella nostra città ci sono le rappresentanze di tutte le mafie italiane e straniere. Basta un dato per evidenziare le criticità attuali: dal gennaio del 2011 ad oggi sono 274 i procedimenti aperti dalla Dda di Roma, mentre sono state emesse sette ordinanze di custodia cautelare per reati di associazione a delinquere di stampo mafioso e 74 per reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, va specificato che ogni ordinanza si riferisce a più soggetti".

"Come nelle altre regioni a tradizionale presenza mafiosa - ha proseguito il Sostituto Procuratore - in alcuni casi nel Lazio si assiste a una infiltrazione della malavita organizzata nell'economia, anche attraverso un "modello criminale" di derivazione economica, dove in alcuni casi gli imprenditori si mettono spontaneamente a servizio delle mafie, oppure sono gli stessi mafiosi a operare come gli imprenditori".

"I sequestri di beni nel Lazio denotano - ha detto il Magistrato - l'attrazione delle mafie per il tessuto economico regionale. Questi i principali sequestri dell'ultimo anno:
1) al clan Alvaro di Cosoleto è stato sequestrato il noto e storico Caffè de Paris, il ristorante "George", il bar "California", il ristorante "Colonna Antonina", il "Gran Caffè Cellini", il ristorante "La Piazzetta";
2) al clan Alvaro di Sinopoli è stato sequestrato, nella periferia est della Capitale, un palazzo di tre piani totalmente abusivo;
3) al clan De Angelis, capozona di Cassino per i Casalesi e parente acquisito di Francesco Schiavone "detto Sandokan", sono state sequestrate diverse concessionarie di auto, quote societarie, attività imprenditoriali;
4) alla famiglia Terenzio, presenta a Cassino e collegata al clan camorrista dei Giuliano, sono state sottratte numerose attività commerciali;
5) al clan campano dei Mallardo con interessi a Roma e nel sud pontino, sono stati sequestrati beni per un valore di 1100 milioni di euro.

 



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