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V - Ambiente e cooperazione tra i popoli


Audizione in commissione Ambiente sull'emergenza arsenico

Foto di Tanya Puntti 14/12/10 - E' approdato questa mattina in commissione Ambiente del Consiglio regionale il caso della presenza di arsenico nelle acque potabili di alcuni comuni del Lazio in misura superiore ai limiti comunitari. A porre all'ordine del giorno l'argomento il presidente Roberto Carlino (Udc): "Ho ritenuto necessario convocare con urgenza questa audizione - ha dichiarato Carlino in apertura di seduta - perché siamo di fronte ad un problema che colpisce la quotidianità dei cittadini della nostra regione". Nel corso della seduta, cui hanno partecipato le Asl Rm H, Rm F, Latina, Viterbo ed esponenti dell'Associazione italiana medici per l'ambiente, l'assessore all'Ambiente Marco Mattei ha illustrato le azioni messe in campo dalla Giunta, alcune con i poteri della protezione civile regionale, in vista dell'imminente ordinanza ministeriale che farà seguito alla decisione della Ue di riportare i limiti della concentrazione massima di arsenico nell'acqua ad un massimo di 10 microgrammi per litro.

"In attesa del decreto del Ministero della Salute che darà le direttive sull'argomento - dichiara Carlino - l'Assessore all'Ambiente Mattei ci ha informato che si stanno comunque prendendo urgenti provvedimenti: entro l'anno i Comuni della Provincia di Latina riusciranno a ridurre le concentrazioni di arsenico a 20 microgrammi per litro per rientrare entro pochi mesi in quello dei 10; la provincia di Viterbo, invece, che ha quasi 60 comuni con una situazione infrastrutturale acquedottistica più critica, completerà l'adeguamento entro il marzo 2012, quindi ampiamente entro il termine ultimo imposto dalla Comunità Europea del 31 dicembre 2012".

Tra le iniziative comunicate da Mattei, che ha già impegnato 10 milioni di euro nel 2010 ed attivato da sei mesi un tavolo tecnico, la richiesta di un deroga provvisoria a 20 microgrammi/litro per il Lazio fino al dicembre 2012, come già concesso dalla Commissione europea ad altri comuni italiani. In questo periodo sarà varata la realizzazione - con semplificazione delle procedure di autorizzazione - di dearsenificatori, soprattutto per la provincia di Viterbo ed alcuni comuni a nord di Roma, e progetti per la diluizione delle acque. "Non escludo, se necessario, il ricorso a poteri sostitutivi" ha annunciato l'assessore. L'obiettivo è portare quante più situazioni oggi "fuori limite" entro i 10 microgrammi, mentre per quelle che presentano criticità maggiori un piano di interventi immediato a carattere di protezione civile. Confermato l'avvio di una campagna di comunicazione.

Adeguata informazione, in particolare per gli effetti sulla salute, sulla quale hanno posto l'accento stamane i portavoce dell'Associazione italiana medici per l'ambiente, i quali hanno chiesto, con un decalogo, l'attivazione di divieti e la fornitura immediata di acqua dearsenificata (anche col ricorso ad impianti mobili). I rappresentanti delle Asl hanno invece fornito il quadro della situazione degli 86 comuni coinvolti e le iniziative di informazione attivate.

Nel corso dell'audizione il consigliere Ivano Peduzzi (FdS) ha rimarcato la necessità di interventi strutturali contro il degrado dei territori attraverso iniziative a carattere sistematico. E di fronte ad eventuali lentezze nel mettere in campo una risposta pianificata Peduzzi ha annunciato di ricorrere a tutti gli strumenti in possesso dell'opposizione. Attenzione che Andrea Bernaudo (Lista Polverini) ha dichiarato esser già evidente dalla sollecitudine del presidente Carlino nel convocare l'audizione e in quella dell'assessore Mattei nell'affrontare pragmaticamente un problema che "non si può certo imputare a questa Giunta". Ai quesiti del consigliere Lidia Nobili (Pdl) sulle origini del fenomeno, i tecnici presenti hanno risposto illustrando tanto le ipotesi di origine naturale, quanto quelle legate all'intervento umano (tra cui l'uso di combustibili fossili e l'uso di prodotti chimici in agricoltura).

Hanno partecipato all'audizione Mario Di Carlo (Pd), Francesco Storace (La Destra), Francesco Pasquali (Fli) e Rodolfo Gigli (Udc).



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