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XIII - Sanità


Audizione vertici Asp in Commissione Sanità

Il presidente della Commissione Sanità Luigi Canali 15/07/08 - Venti consiglieri presenti, oggi, all'audizione in commissione Sanità, presieduta da Luigi Canali (Pd), di Lucio D'Ubaldo e Claudio Clini, rispettivamente presidente e direttore generale dell'Agenzia di Sanità Pubblica del Lazio. Nell'audizione, durata circa tre ore, tutti i 'nodi cruciali' della sanità di Roma e del Lazio sono stati affrontati dai consiglieri e dai vertici dell'Asp.
La riunione si è conclusa con una richiesta urgente, da parte del presidente Luigi Canali (Pd) di atti utili ad avviare una sotto-commissione conoscitiva sul funzionamento dell'Agenzia, le cui conclusioni saranno portate all'attenzione del Consiglio il 23 luglio, quando il presidente della Regione, Piero Marrazzo, riferirà in aula sulle politiche sanitarie e sul piano di rientro dal deficit.
In particolare, nelle prossime ore saranno trasmessi dall'Asp alla Commissione i bilanci, le certificazioni sui possibili risparmi per il sistema sanitario regionale, il quadro delle assunzioni e delle consulenze. Ma ciò che interessa di più sono i rilievi rispetto al piano di rientro e le proposte di un nuovo piano regionale prodotte di recente dall'Asp: documenti che la Commissione intende conoscere approfonditamente per meglio affrontare delicate questioni come la riorganizzazione della rete ospedaliera, la riduzione degli sprechi, il rilancio della ricerca scientifica.
"Sottolineiamo ancora una volta l'importanza del ruolo della Commissione Sanità nell'acquisire dati per procedere a valutazioni ponderate sull'operato della Regione e delle agenzie ad essa collegate, nell'ottica di una razionalizzazione e di un incremento di efficienza ed efficacia delle strutture sanitarie laziali al servizio della collettività", ha commentato Canali a chiusura dell'incontro.

L'audizione era stata richiesta da Massimiliano Maselli (Forza Italia) per fare luce sull'assetto organizzativo dell'Asp e sulle interrogazioni a tal proposito presentate nei mesi scorsi da numerosi consiglieri e mai discusse in aula. "Il mio intento non è di polemizzare - ha dichiarato Maselli - ma non posso non far notare che il numero di dirigenti appare incongruo, in quanto più alto di quello dell'assessorato, per non parlare delle consulenze legali, che sembrano 'monopolizzate' solo da alcuni studi".
Per Lazio Sanità, erano presenti il presidente Lucio D'Ubaldo e il direttore generale Claudio Clini, che hanno preso la parola dopo aver ascoltato gli interventi e le richieste dei commissari presenti. Richieste riguardanti soprattutto i costi della dotazione organica dell'Asp, i contributi prodotti rispetto al piano di rientro e al nuovo piano sanitario regionale, le modalità di ricorso a consulenze esterne.
Il vicepresidente Wanda Ciaraldi (Popolari per Marrazzo) ha puntato il dito sul monitoraggio delle politiche del personale, contando anche sul lavoro che sta portando avanti da presidente in Commissione Risorse Umane. Il consigliere Paola Brianti (Pd) ha invece fatto notare che "se si parla di sprechi, non si può riferirsi sempre e solo alla Sanità, soprattutto quando c'è di mezzo la ricerca: sono tanti i settori da cui si possono recuperare risorse". Vincenzo Maria Saraceni (Forza Italia) ha puntualizzato che "per elaborare un adeguato piano sanitario regionale è necessario partire sempre dall'analisi del fabbisogno di salute della regione". Critico l'atteggiamento di Giuseppe Celli (Sdi), per il quale l'Asp "rischia di essere un doppione dell'assessorato", mentre il consigliere d'opposizione Tommaso Luzzi (An) ha sottolineato che "ancora una volta non ci sono stati forniti in maniera tempestivi i dati aggiornati e convalidati circa il lavoro svolto dall'agenzia". Prima della replica dei vertici Asp, hanno preso la parola anche Donato Robilotta (Sr), che si è soffermato sull'apporto che l'agenzia ha fornito rispetto al piano di rientro, e Antonietta Brancati (Repubblicani, Liberali e Riformatori), che ha puntato l'indice sui criteri adottati per il reclutamento del personale.

D'Ubaldo e Clini, rispondendo punto per punto, hanno offerto un quadro il più ampio possibile rispetto al lavoro svolto dall'Asp dalla sua entrata in funzione, nel 2001, evidenziando, a fronte di evidenti costi di gestione del personale impegnato nella ricerca, numerosi apporti e contributi consegnati alla Regione per risanare la sanità regionale.
"In un contesto generale segnato da forti preoccupazioni per episodi come quello della clinica 'Santa Rita' di Milano, nonché per gli ultimi interventi della magistratura in Abruzzo e a Roma, non è di poco conto - ha precisato il presidente D'Ubaldo - segnalare il fatto che i controlli effettuati dell'Asp hanno registrato un deciso innalzamento in termini di individuazione delle condizioni di inappropriatezza clinica. Si è passati, come certificazione di possibili risparmi, da 56 milioni di euro nel quinquennio 2001-2005 a oltre 160 milioni di euro nel solo biennio 2006-2007. Ed è su questo versante che la Regione può e deve esercitare una sua funzione di verifica sempre più penetrante, assumendo decisioni utili al risanamento del sistema sanitario del Lazio, come ad esempio una concreta ristrutturazione della rete e delle prestazioni".
Quanto al costo del personale, il direttore generale Clini ha precisato che "sono proprio le menti che abbiamo a contratto la nostra grande ricchezza" e che la maggior parte dei dirigenti è "a tempo determinato, quindi vincolato al raggiungimento degli obiettivi". Clini ha poi rivelato che l'Asp ha fornito all'Assessorato alla Sanità contributi circa il piano di rientro e il nuovo piano sanitario, a partire dalla "riconversione della rete ospedaliera".
Sul ruolo dell'Agenzia, il presidente D'Ubaldo ha infine dichiarato che "sarebbe di grande valore, per il Consiglio regionale, intervenire legislativamente per conferire all'Asp un ruolo in qualche misura assimilabile a quello di un'Autorità indipendente. Se ne avvantaggerebbe, agli occhi della pubblica opinione, l'esercizio dell'attività di analisi e valutazione sulle condizioni di efficienza, razionalità ed efficacia del servizio sanitario nel Lazio".
L'intervento dei vertici dell'Asp ha suscitato ulteriori reazioni da parte dei consiglieri presenti. Per Giuseppe Mariani (Verdi) "i tempi sono ormai maturi per portare in aula la riforma di Lazio Sanità", mentre per Ivano Peduzzi (Prc) "il quadro che emerge appare del tutto difforme rispetto a quanto conoscevamo: ben venga, quindi, questa commissione conoscitiva per vagliare meglio tutti i dati snocciolati oggi dall'Asp e sui cui bisogna aprire una seria riflessione".



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