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V - Ambiente e cooperazione tra i popoli


Valle del Sacco, Zaratti: "Investimenti per 80 milioni di euro"

23/02/09 - Il piano regionale di sorveglianza epidemiologica, volto a verificare il grado di contaminazione da beta-esaclorocicloesano nel territorio della Valle del Sacco, sarà esteso a tutti i comuni fino alla confluenza del fiume Sacco con il fiume Liri. Il piano, presentato oggi alla Pisana dal Dipartimento Epidemiologia ASL Rm/E nel corso di una seduta congiunta delle commissioni Sanità, Ambiente e Agricoltura, prevede sin da subito che la Asl di Frosinone individui il campione di popolazione da sottoporre a test. Per ricevere aggiornamenti sulle attività intraprese per tutelare la salute dei cittadini e garantire la sopravvivenza di aziende agricole e di allevamento della zona,  i presidenti di commissione Luigi Canali (Sanità), Claudio Bucci (Ambiente) e Mario Perilli (Agricoltura), hanno ascoltato oggi in audizione gli assessori Filiberto Zaratti (Ambiente) e Daniela Valentini (Agricoltura), insieme al vice commissario regionale, Pierluigi Di Palma. L’odierna riunione congiunta sarà replicata nelle prossime settimane, con una seduta che si terrà proprio nei comuni interessati dall’emergenza, per dare un segnale forte alla popolazione e colmare eventuali ‘vuoti di comunicazione’ patiti da cittadini e agricoltori nel periodo immediatamente successivo al lancio dell’allarme beta-esaclorocicloesano.

L’assessore Zaratti ha annunciato una serie di interventi per circa 80 milioni di euro, per intervenire sul sistema fognario e realizzare impianti di depurazione di ultima generazione, in grado di rendere possibile il disinquinamento del fiume. Zaratti ha anche posto l’accento sull’inquinamento dell’aria e sulle conseguenti politiche di “metanizzazione dei Comuni” poste in atto dalla Regione Lazio.

L’assessore Valentini ha invece illustrato il programma di indennizzi a favore di agricoltori e allevatori. Attualmente, è in corso lo sgombero e l’alienazione di balloni di fieno provenienti da aree inquinate. La maggior parte essi si trova già in un apposito centro di stoccaggio per poi  essere definitivamente smaltiti. Per la Valentini, il futuro dell’area è nella costituzione di distretti agro-energetici, con la possibilità di realizzare filiere legno-energia per vendere all’esterno l’energia prodotta attraverso alberi piantati in aree non altrimenti coltivabili.

Il vice commissario Di Palma ha infine rassicurato i presidenti di commissione circa la possibilità di delocalizzare le attività industriali presenti, attraverso appositi accordi con l’Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare).



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