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XIII - Sanità


Emergenza sangue: la proposta Avis- Lazio

14/06/12 - In occasione della Giornata mondiale del donatore la presidente della commissione Sanità, Alessandra Mandarelli , ha convocato, anche su richiesta del Consigliere Melpignano, l'audizione del presidente e del responsabile rapporti istituzionali dell'Avis Lazio, rispettivamente dottor Marco Gratta e dottor Alessandro Rinaldi. Un incontro per affrontare il nuovo 'Piano sangue regionale' e le possibili soluzioni per pervenire all'autosufficienza della raccolta nella Regione Lazio.
"La carenza di sangue nella Regione Lazio, in modo particolare a Roma - ha spiegato il responsabile dei rapporti istituzionali dell'Avis, Alessandro Rinaldi - non è per demerito nostro, ma è dovuto a una peculiarità del nostro territorio cui spesso non si fa riferimento: nel Lazio abbiamo il surplus di richiesta per la presenza dei poli di eccellenza chirurgica. Poli che sono punti di riferimento per pazienti che vengono da tutte le parti d'Italia, questo comporta un deficit di circa 33 mila sacche che la Regione deve necessariamente recuperare in altre realtà del territorio nazionale, come Veneto e Lombardia".
I delegati dell'Avis hanno esposto il modello Veneto come modello di eccellenza nella raccolta di sangue, che esporta anche in Austria una buona parte del surplus. Stipulare una convenzione con la Regione Veneto, sarebbe la soluzione auspicata dai rappresentanti dell'Avis.
"In questa giornata mondiale del donatore - ha dichiarato la presidente Alessandra Mandarelli - ho voluto simbolicamente convocare l'audizione per dare il nostro contributo alla risoluzione del problema. Chiederemo alla Giunta ed agli organi tecnici il censimento regionale dello 'status quo' e, contemporaneamente, abbiamo invitato i responsabili auditi a fornire la documentazione in loro possesso, compresa la convenzione che la regione Veneto ha già stipulato con altre regioni italiane, per avere il quadro completo delle possibilità da percorrere. A quel punto sapremo, certamente, individuare la soluzione migliore per il territorio della regione Lazio - che è una realtà a parte rispetto ad altre, per la presenza di Roma capitale - e proporla alla Giunta, di cui conosciamo già la disponibilità ad affrontare costruttivamente questo tema, come ha dimostrato anche oggi la Presidente Polverini recandosi a donare il sangue. Donare il sangue è un gesto semplice che molto spesso salva la vita, per questo il mio appello oggi - anche a nome dei membri della Commissione che rappresento, unanimi su questo delicato tema. A tutti i cittadini del Lazio, affinché ciascuno dia il proprio contributo solidale".

Hanno partecipato all'audizione i consiglieri Giuseppe Melpignano, Giuseppe Celli e Lillia D'Ottavi.

Al termine dell'audizione la commissione, presieduta da Alessandra Mandarelli, si è riunita per procedere al parere sulla proposta di legge sulla "Disciplina dei servizi di fisica sanitaria presso le strutture sanitarie pubbliche e private" proposta dal consigliere regionale Pdl, Ernesto Irmici. Il via libera al testo è passato all'unanimità, anche grazie agli emendamenti del consigliere Giulia Rodano, Idv.
"La proposta di legge - ha dichiarato Irmici - intende dare indicazioni concrete sulla corretta applicazione delle scienze e delle metodologie fisiche nell'ambito sanitario della prevenzione, della diagnosi, della terapia e della ricerca per contenere al massimo i pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti e da altri agenti fisici di rischio, in conformità alle disposizioni del decreto legislativo 187 del 26 maggio 2000, che attua la direttiva 97/43 Euratom sulla protezione sanitaria delle persone contro i pericoli delle radiazioni ionizzanti connesse alle esposizioni mediche".



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