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XII - Risorse umane, demanio, patrimonio, affari istituzionali, enti locali, tutela dei consumatori e semplificazione amministrativa


Comunità Montane, legge di riforma arriva in Commissione

12/06/08 - La proposta di legge sulla "razionalizzazione e l'incentivazione delle forme di associazionismo intercomunale e il riordino delle comunità montane" dell'assessore agli Affari istituzionali, Daniele Fichera, arriva in XII Commissione per l'esame prima del passaggio in aula consiliare.

Nella seduta odierna della commissione Affari istituzionali, presieduta da Wanda Ciaraldi (Popolari per Marrazzo), si è proceduto all'audizione dei rappresentanti delle associazioni degli enti locali, con l'intervento del presidente del Consiglio regionale, Guido Milana e dello stesso assessore Fichera.

L'urgenza del provvedimento è richiesta dai tempi ristretti imposti dalla normativa nazionale introdotta dal precedente Governo su proposta dell'ex ministro per gli Affari regionali, Linda Lanzillotta, concernente la riforma degli enti locali e, di conseguenza, anche delle comunità montane.

"L'obiettivo che ci viene richiesto dalla legge nazionale - ha affermato l'assessore Fichera - è di ridurre i costi di circa 3 milioni di euro. A fronte di un costo attuale di circa 2 milioni di euro solo di governance, è inevitabile tagliare anche altrove, riducendo i territori delle comunità montane e, di conseguenza, il fondo ordinario".

Il presidente del Consiglio regionale, Guido Milana, ha sottolineato il grande lavoro svolto dalla Regione Lazio, "tra le prime a dotarsi di un nuovo statuto dopo la riforma del titolo V della Costituzione e tra le prime a istituire il Consiglio delle Autonomie Locali. Per questo motivo, sono sicuro che il Lazio può essere 'regione-pilota' anche su questo delicato tema del decentramento amministrativo e della riforma delle Comunità montane".
Milana ha espresso "dubbi sugli effettivi risparmi che possono derivare da un taglio secco, indiscriminato, sugli enti. La cosa più importante da salvaguardare per il Lazio è la condizione di territorio montano, con tutte le sue prerogative, soprattutto in riferimento alle piccole e medie imprese dei comuni appartenenti alle Comunità montane. Eliminare all'improvviso sgravi fiscali e contributi Inps agevolati comporterebbe danni e oneri spaventosi a un tessuto economico già in parte marginale", ha aggiunto il presidente, che ha poi indicato quelli che, a suo avviso, sono i punti su cui intervenire: "Occorre agire sulla semplificazione della governance di questi enti, sulla riduzione degli organi dirigenti e del numero dei componenti le assemblee, dando per esempio solo al sindaco o a un suo delegato la funzione di rappresentanza dei singoli Comuni. Occorre, infine, introdurre un meccanismo di premialità per l'assegnazione dei fondi e dei finanziamenti: solo chi produce effettivo valore aggiunto per l'intero territorio ha diritto a ricevere aiuti e incentivi", ha concluso Milana.

Secondo il vicepresidente di Uncem Lazio, Umberto Caponera, occorre "tornare alla situazione antecedente alla legge 9 del 1999, riducendo il numero delle comunità montane da 22 a 17 e far sì che esse tornino a svolgere come attività principale la salvaguardia del patrimonio montano e non la gestione associata dei servizi, introdotta successivamente per legge".
"Parallelamente - ha aggiunto Caponera - i nostri emendamenti mirano anche a ridurre il numero degli organi di gestione e ad escludere i Comuni costieri e quelli che hanno meno dei 2/3 del territorio considerato montano".

Per Bruno Manzi, presidente della Lega Autonomie Locali Lazio, "la proposta di Fichera è largamente condivisibile ma va semplificata la procedura di elezione dei presidenti delle Comunità montane".

Francesco Chiucchiurlotto, presidente di Anci Lazio, ha richiesto un "maggiore impegno delle province nella programmazione e nel coordinamento degli enti locali e uno sforzo da parte di tutti per avviare un percorso di riforma complessiva degli stessi enti locali, per semplificare il sistema delle autonomie ed evitare sovrapposizioni".

Auspicio condiviso dal consigliere Donato Robilotta (Sr - Pdl), che ha rivendicato "un ruolo più incisivo della Regione in materia di decentramento e rapporti con gli Enti locali, in attuazione della riforma del titolo V della Costituzione. Non è solo un problema finanziario, di taglio di costi, come posto dalla legge nazionale", ha aggiunto Robilotta, "si tratta, invece, di innovare l'amministrazione locale, rivedere il rapporto tra governanti e governati. La cosiddetta legge Lanzillotta invade il campo del ruolo politico: quelle norme spettano alle Regioni e agli Enti locali".

L'assessore Fichera, al termine del confronto, ha rilevato uno "straordinario spirito positivo ma anche una sostanza molto complicata, perché si sovrappongono diversi piani". Per questo motivo, Fichera, ha suggerito di procedere all'esame della legge partendo da cinque questioni da dirimere subito in commissione: 1) riduzione del numero delle Comunità montane; 2) snellimento degli organi di gestione; 3) ridefinire i parametri di accesso alle comunità montane (altimetria, demografia, ecc.); 4) riattribuzione delle funzioni; 5) volontarietà o meno nell'adesione da parte dei comuni.

La presidente Wanda Ciaraldi ha chiuso la seduta annunciando che convocherà la Commissione "a oltranza per tutta la prossima settimana, se necessario, per ragionare sulla proposta di legge dell'assessore Fichera e proseguire con le audizioni delle parti interessate, in modo da arrivare ad una rapida conclusione e portare in Consiglio un testo condiviso".

Sono intervenuti al dibattito i consiglieri regionali Giuseppe Parroncini, Mario Perilli (entrambi del Pd) e Francesco Lollobrigida (An).



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