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VIII - Lavori pubblici e politica della casa


Coop casa Lazio, sbloccare costruzione 400 alloggi

05/06/08 - Ci sono passi in avanti, in particolare la consegna di 500 alloggi, ma la vicenda del Consorzio Coop casa Lazio non è ancora risolta del tutto. E’ quanto emerso dall’audizione in commissione regionale Lavori pubblici e casa, presieduta da Giovanni Carapella (Pd), con i rappresentanti delle cooperative. La truffa, scoperta nel 2004, riguardava circa 2000 famiglie, cadute nella rete tesa da Emilio Falco attraverso il Consorzio. Un complicato giro che, in sostanza, ha comportato una truffa colossale, nell’ordine dei 120 milioni di euro. “Abbiamo avuto in eredità una situazione disperata – ha dichiarato Armando Iannilli, presidente di 15 cooperative – ma adesso vediamo l’uscita dal tunnel. Restano circa 400 alloggi ancora da costruire, abbiamo le concessioni, gli appalti, ma restano difficoltà sull’erogazione dei mutui”.

Queste case, infatti, non erano destinate alla vendita, ma all’affitto permanente, anche se nel contratto firmato con Coop casa Lazio si parlava al contrario di proprietà dell’alloggio. “In pratica – ha spiegato il consulente delle coop, l’ingegner Antonio D’Onofrio – i soci hanno già pagato le case, sono stati truffati e adesso dovrebbe ripagarle di nuovo. In più le banche concedono mutui molto bassi, visto che si tratta di case da dare in affitto”.

Per tutti gli altri più restano difficoltà per l’erogazione dei mutui a tasso agevolato concessi dalla Regione ai truffati insieme a un contributo straordinario di 10mila euro. Mutui che permetterebbero di abbattere di circa il 40 per cento la rata pagata attualmente, circa 900 euro al mese.

Altra questione riguarda invece 200 famiglie che hanno avuto contributi in conto capitale con la legge 179, anche questi spariti nella voragine del Consorzio. Erano stati tutti inseriti nella prima fascia, quella che aveva diritto a un contributo maggiore. “Non tutti, però – ha proseguito Iannilli - rispettavano i limiti di reddito richiesti e adesso la Regione  sta chiedendo la restituzione di circa 13mila euro a famiglia. Insomma, hanno visto i loro finanziamenti sparire nel nulla e adesso dovrebbero anche restituirli alla Regione”.

Il presidente Carapella ha garantito l’interessamento della commissione e ha dichiarato che chiederà all’assessorato una riunione tecnica per trovare rapidamente soluzioni concrete per garantire il diritto alla casa dei truffati. “Serve – ha spiegato – un intervento limitato alla questione in esame, che ha un profilo del tutto particolare, soprattutto per quanto riguarda l’affitto permanente: non vogliamo che venga messo a rischio il piano complessivo che riguarda circa 6.000 case, che rappresentano una risposta concreta alla domanda di appartamenti in affitto. Ma la vicenda di Coop casa Lazio pone anche un problema di controllo sui finanziamenti, che devono diventare più stringenti per tutelare i cittadini e i tanti operatori seri del settore”.

Maria Antonietta Grosso (Pdci), da parte sua, ha auspicato che la Regione si costituisca parte civile insieme ai cittadini nei procedimenti contro Falco:  “Nell’esprimere piena e totale solidarietà alle famiglie che hanno subito una truffa dalle proporzioni inaudite mentre affrontavano sacrifici enormi per conquistare il loro diritto ad avere una casa – ha dichiarato - invito tutti noi ad azioni che in futuro evitino simili drammi, come il collega Carapella, ha ben precisato, e ad un impegno della regione Lazio nel costituirsi parte civile al fine di tutelate i cittadini onesti”.

All’audizione hanno partecipato, oltre a Carapella e Grosso, i consiglieri Anna Maria Massimi (Pd), Ivano Peduzzi (Prc) e Francesco Lollobrigida (An).



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