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VI - Bilancio, programmazione economico-finanziaria e partecipazione


Nieri in Commissione Bilancio: previsioni di crescita dimezzate

25/11/08 - “Siamo arrivati oggi a una crescita stimata intorno allo 0,55%. Nel documento che avevamo predisposto meno di sei mesi fa la previsione di crescita era dell’1%. In meno di sei mesi la stima, dunque, si è dimezzata”. Così  l’assessoreLuigi Nieri (Prc), oggi in Commissione Bilancio per illustrare il documento di programmazione economico-finanziaria regionale 2009-2011. La crisi economica globale ha costretto l’Assessorato al Bilancio a rivedere al ribasso le stime di crescita del PIL regionale. Nel documento programmatico dell’esecutivo si legge che da un incremento dello 0,55% del Pil nel 2008, la crescita sarà dello 0,40% nel 2009, dello 0,90% nel 2010 e del 1,10% nel 2011. Tuttavia, gli effetti della crisi saranno fronteggiati con l’attuazione della programmazione 2007-2013 dei fondi strutturali europei, come ha spiegato Nieri. In tutto, due miliardi e cento milioni di euro di interventi pubblici spalmati nell’arco di sette anni.

“Ci troviamo in una situazione di grande complicazione che peggiora ogni giorno – ha detto Nieri nel corso della seduta odierna - Da questo punto di vista, abbiamo bisogno di dotarci di strumenti non normali bensì straordinari per affrontare la crisi economico - finanziaria. Essendo a oltre tre anni dall’avvio di questa legislatura, il documento  prova a mettere in fila  tutto ciò che abbiamo fatto.  A questo punto, andiamo alla parte operativa e alle scelte che dobbiamo fare da qui a un anno e mezzo, che è il tempo che ci separa dalla fine della legislatura”.

“Per la ricerca, l’innovazione e il rafforzamento della base produttiva – ha proseguito Nieri -, ovvero l’Asse 1 della programmazione dei fondi strutturali, la cifra che mettiamo in campo è consistente: 345 milioni di euro. E’ un  asse che sta partendo, perché siamo già ai bandi. Quando parliamo di come affrontare la crisi, dobbiamo modulare gli interventi e noi adesso abbiamo molti finanziamenti che vanno proprio laddove la crisi si fa sentire di più. Il Lazio e la locomotiva Roma tengono, per una serie di ragioni. Innanzi tutto, per le caratteristiche del nostro sistema produttivo, vale a dire per la larga diffusione della media, piccola e anche micro impresa. In questo contesto hanno tenuto, anche se, oggettivamente avevano delle sofferenze grosse. Il problema dell’accesso al credito era complesso prima, adesso è drammatico. La crisi globale fa sì che ci siano problemi nel flusso di capitali tra banche e di conseguenza dalle banche alle imprese”.

“Possiamo dire che ci sono due grandi crisi, - ha concluso l’assessore al Bilancio - una quella ambientale, alla quale è destinato circa un terzo dei due miliardi e cento milioni di fondi strutturali,  e quella economico-finanziaria. Gli strumenti più forti che abbiamo, cioè quelli legati ai fondi strutturali, viaggiano proprio su questi due settori. E il tema dell’accesso al credito resta uno dei temi centrali del nostro intervento”.



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