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V - Ambiente e cooperazione tra i popoli


Piano rifiuti, Ama: più tempo per obiettivi differenziata a Roma

05/07/11 - L'obiettivo del 65% di raccolta differenziata per il 2012 previsto dalla proposta di piano regionale rifiuti in una città come Roma è "utopistico". A definirlo così, durante l'audizione svoltasi questa mattina in commissione Ambiente del Consiglio regionale del Lazio, è stato Franco Panzironi, amministratore delegato dell'Ama. Una percentuale del genere "non è che non si può raggiungere, si può raggiungere. Sicuramente - ha aggiunto Panzironi - ci vuole più tempo di quello previsto, perché ormai siamo in ritardo: dovevamo cominciare otto anni fa". Per questa ragione l'azienda capitolina ha chiesto al Comune perché si attivasse per ottenere una deroga "temporale" dal Ministero rispetto alle scadenze inserite nel piano in discussione alla Pisana.

Il consiglieri regionale Francesco Storace (la Destra) ha chiesto ad Ama cosa ritiene sia indispensabile per attuare il piano rifiuti regionale. "Tecnicamente - ha aggiunto Daniela Valentini (Pd) - cosa serve ad Ama per arrivare al 65% di differenziata senza deroghe?". Il presidente della commissione Ambiente, Roberto Carlino (Udc), ha quindi riconvocato i vertici di Ama per l'audizione di giovedì 7 luglio. Una seduta alla quale, a detta di Marco Daniele Clarke presidente della spa romana, dovrebbe partecipare anche il Comune di Roma qualora venissero formulate domande di natura strategica. Sempre Clarke - nel rispondere ad una richiesta di Rocco Berardo (Lista Bonino Pannella) - ha confermato che Pino Cangemi, assessore regionale, fa parte del consiglio di amministrazione di Ama. "Laddove ci sia mai stata l'ombra di una decisione, di una delibera, di un atto o una valutazione - ha precisato il presidente di Ama - che potesse anche lontanamente riguardare l'ente regionale si è sempre allontanato o non ha partecipato alla riunione".

Uno dei punti al centro dell'audizione di oggi è stata la modalità "duale" di raccolta differenziata attuata nella Capitale, che l'Ama ritiene economicamente più conveniente rispetto a quella "porta a porta" prevista dal piano rifiuti. Quest'ultima modalità, secondo Ama, costerebbe ai romani 400 milioni di euro, contro gli 80 del "duale". "Però in questa cifra non viene conteggiato quanto invece sarebbe il risparmio" ha obiettato il consigliere Angelo Bonelli (Verdi). "Se oggi si sancisce da parte di Ama che non si può andare oltre un certo livello - ha aggiunto - si sancisce che le discariche sono una necessità inevitabile per sempre". Il consigliere Pier Ernesto Irmici (Pdl) ha ricordato nel corso dell'audizione che la presidente Polverini ha detto "mai più una nuova Malagrotta" e ha chiesto di conoscere come si sta predisponendo l'Ama. Luigi Abate (Lista Polverini) ha sollecitato l'adozione di nuove tecnologie di separazione e riciclaggio che eliminino le discariche ed evitino la differenziata. Ivano Peduzzi (FdS) ha chiesto ad Ama nuovo piano industriale che vada nella direzione della differenziata e della riduzione degli imballaggi.

Il rinnovo del parco cassonetti malridotti di Roma era stato visto come un passo in senso contrario. Il presidente di Ama, Clarke, ha precisato che si tratta non di acquisto ma di noleggio con un sistema full service. "Questo modo di procedere - ha sottolineato - è del tutto compatibile con la raccolta differenziata, che dal 2007 è passata dal 17% al 24,1% del gennaio 2011".

Hanno partecipato alla seduta l'assessore Pietro Di Paolo e i consiglieri Andrea Bernaudo (Pdl), Lidia Nobili (Pdl), Rodolfo Gigli (Udc), Giuseppe Celli (Lista civica Cittadini/e) e Giovanni Loreto Colagrossi (Idv).




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