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IX - Lavoro, pari opportunità, politiche giovanili e politiche sociali


Il Governo censura la Regione: no assistenza sanitaria ai clandestini

20/10/08 - “Abbiamo chiesto ufficialmente le carte di quello che è un indirizzo del governo in merito al piano di rientro dal deficit della sanità, vale a dire: le persone clandestine non possono accedere ai servizi sanitari. E’ inaccettabile”. Così Peppe Mariani (Verdi), presidente della Commissione Lavoro e Politiche sociali, al termine dell’audizione sullo stato d’attuazione della legge regionale “per la promozione e la tutela dell’esercizio dei diritti civili e sociali e la piena uguaglianza dei cittadini stranieri immigrati” (Legge regionale 10/2008) che si è svolta oggi alla Pisana.

La commissione si è riunita in seduta congiunta con la commissione Scuola, diritto allo studio, formazione professionale e università, presieduta da Annamaria Massimi (Pd) e con la commissione Sicurezza, contrasto all'usura, integrazione sociale e lotta alla criminalità, presieduta da Luisa Laurelli (Pd), per ascoltare gli assessori interessati dal provvedimento approvato lo scorso luglio dal Consiglio regionale. Presenti gli assessori Silvia Costa (Istruzione), Anna Salome Coppotelli (Affari sociali) e un rappresentante dell’assessorato al Lavoro, nel corso dell’audizione è stato riferito che il Governo avrebbe censurato la norma contenuta nell’articolo 15 del provvedimento, che garantisce l’accesso ad alcune prestazioni socio-sanitarie “ai cittadini stranieri immigrati anche non in regola con il permesso di soggiorno”.

“Non sarà certo l’immigrato che va al pronto soccorso che ci farà rompere i cordoni della spesa – ha proseguito Mariani - Oltre che incivile è una cosa che ritengo anticostituzionale. Inoltre, è interesse della comunità laziale tutta la garanzia che chiunque ne abbia bisogno venga curato. Ci sono malattie che se non curate possono costituire un rischio per tutti. Abbiamo chiesto gli atti perché vogliamo capire bene. Stiamo parlando inoltre di una legge regionale che può essere cassata solo da un’altra legge regionale approvata dal Consiglio regionale. Inaccettabile ciò che è stato riferito dall’assessore, vale a dire che non possiamo andare avanti rispetto agli interventi sanitari nei confronti delle persone non aventi diritto nella regione Lazio. Nessuno, tanto meno il governo, può intervenire su una legge della Regione Lazio. La Commissione in questo sarà intransigente”.

Anche Luisa Laurelli (Pd) è dello stesso avviso. “Per quanto attiene a quella parte della legge che riguarda l’assistenza sanitaria ai cittadini stranieri privi di permesso di soggiorno,  i cosiddetti clandestini, – ha detto la Laurelli a conclusione dei lavori -, penso che sia inaccettabile la pretesa del governo di imporre al commissario Marrazzo la rettifica degli atti. Questa è una legge regionale che può cambiare soltanto il Consiglio regionale con un’altra legge. Noi abbiamo messo nella legge quello che in questo paese avviene da sempre, perché se un cittadino immigrato va al pronto soccorso, in Italia  viene comunque curato”.

Presenti all’audizione, oltre ai presidenti Laurelli, Massimi e Mariani e gli assessori Costa e Salome Coppotelli, i consiglieri AugustoBattaglia (Pd),  Maria Antonietta Grosso (Pdci),  Anna Evelina Pizzo (Prc), Vladimiro Rinaldi (Lista Storace).



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