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II - Affari comunitari e internazionali
Unanimità sulla costituzione di un ufficio per l'Europa
04/11/10 - Dalla commissione Affari comunitari il sì ad una nuova struttura di raccordo normativoE' stata votata all'unanimità la risoluzione proposta dal presidente della commissione Affari comunitari e internazionali, Gilberto Casciani, che prevede la costituzione di un ufficio di coordinamento normativo con il parlamento Europeo, presso il Consiglio regionale del Lazio.
"La costituzione dell'ufficio è un passo importante per agevolare e promuovere un lavoro di raccordo normativo tra Consiglio regionale e parlamento Europeo, una opportunità riconosciuta ai consigli regionali nelle diverse fonti normative e statutarie. Una nuova struttura - ha spiegato Casciani - diversa e non in contrasto con quello esistente in Giunta".
Tutti i componenti della commissione hanno espresso parere favorevole e votato all'unanimità. Il Presidente di commissione Gilberto Casciani nella risoluzione ha specificato come "la presenza nel sistema organizzativo consiliare di questa struttura, con professionalità specificamente competenti, può fornire in modo stabile e continuativo, il necessario e adeguato supporto tecnico-professionale per mettere in condizione il Consiglio regionale di compiere tutti gli adempimenti e di utilizzare tutte le opportunità, anche finanziarie, derivanti dall'appartenenza all'Unione europea".
Il presidente ha poi illustrato la missione presso il Parlamento Europeo di a Bruxelles, dei sette componenti della commissione, prevista per i giorni 10 e 11 novembre prossimi. La delegazione del Consiglio regionale sarà ricevuta dal vice-presidente della commissione Europea, Antonio Tajani, e incontrerà gli eurodeputati eletti nel collegio del centro Italia. La sera è previsto un incontro con la comunità del Lazio che vive nel Benelux e il giorno dopo una visita negli uffici della Regione Lazio a Bruxelles.
Erano presenti i consiglieri: Annalisa D'Aguanno (Pdl), Bruno Astorre (Pd), Angelo Miele (Lista Polverini), Francesco Scalia (Pd), Carlo De Romanis (Pdl) e Giovanni Colagrossi (Idv).
