Bilancio 2018, al via i lavori nell'aula del Consiglio regionale
Con le relazioni dell’assessore al ramo, Sartore, è iniziato l’esame della manovra 2018
29/05/2018Con le relazioni dell’assessore al Bilancio,
Alessandra Sartore, si sono aperti i lavori sulla manovra di Bilancio nell’aula consiliare. In apertura dei lavori, l’Aula, presieduta dal presidente
Daniele Leodori, ha osservato un minuto
di silenzio
in ricordo dell’ex consigliere regionale Angelo Miele, recentemente scomparso. Presente il presidente della Regione Lazio,
Nicola Zingaretti, tre i documenti illustrati all’Aula da Sartore: il Documento di economia e finanza regionale 2018-2020 (Defr, Proposta di deliberazione consiliare n.9/2018), il Bilancio previsionale 2018-2020 (proposta di legge n. 24/2018) e la legge di stabilità 2018 (pl n. 23) la cui approvazione dovrà porre termine alla gestione provvisoria in atto dal 31 marzo scorso che ha seguito il trimestre sotto copertura dell’autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio, approvato a dicembre dell’anno scorso dal Consiglio della passata legislatura.
Il
Defr definisce gli obiettivi della manovra di bilancio regionale e costituisce lo strumento a supporto del processo previsionale. Vi si trovano le principali evidenze socioeconomiche, strutturali e congiunturali che hanno influito sulle scelte di politica economica regionale. Tra le dinamiche illustrate dall’assessore al Bilancio: la crescita tendenziale del Pil reale superiore all’1 per cento nel 2017 che dovrebbe mantenersi nell’anno in corso, per poi ridursi nel 2019 e tornare a crescere nel 2020. I consumi dovrebbero aumentare complessivamente dell’1,5 per cento, gli investimenti fissi lordi dovrebbero manifestare tassi annui di crescita compresi tra il 3,5 e il 4 per cento. Il Defr fa anche il punto sulle politiche della Strategia Europa 2020: alla fine del 2017, il valore dei bandi per la selezione degli interventi era superiore a 1,6 miliardi di euro, circa il 62,1 per cento della dotazione complessiva. Gli impegni assunti ammontavano a 580 milioni di euro.
Le previsioni per il breve-medio periodo. Le prospettive di sviluppo e crescita socio-economica e territoriale per il triennio 2018-2020 discendono dalle analisi e dalle interpretazioni dei fenomeni che investono l’evoluzione dei principali ambiti e settori dell’economia regionale. Dopo la progressione del PIL reale dell’1,4 per cento nel 2017, si prevede un rafforzamento pronunciato per l’anno in corso (+1,7 per cento) e, ancora, nel 2020 (+1,9 per cento). Gli investimenti privati regionali, ancora nel quadro programmatico, sono attesi progredire, mediamente,del 2,7 perc ento nel corso del triennio 2018-2020.
Nell’esercizio finanziario 2016, la Regione Lazio ha ridotto rispetto all’anno precedente il disavanzo di quasi il 50 per cento, passando da un risultato di amministrazione lordo di meno 2,03 miliardi di euro a meno 1,016 miliardi. Nel 2017: meno 450 milioni di euro. Sul fronte della spesa sanitaria regionale, nel 2016, il risultato di esercizio, risultante dal Bilancio consolidato del sistema sanitario regionale (SSR), si è attestato a 136,5 milioni, con un miglioramento rispetto all’esercizio 2015 di 199 milioni. L’incidenza della spesa sanitaria sulla spesa regionale complessiva nel 2015 era pari al 75 per cento. Tra gli altri argomenti trattati dal Defr: le politiche di rientro dal debito; il riordino delle società partecipate regionali e le politiche sul patrimonio immobiliare; il quadro programmatico di finanza pubblica per il triennio 2018-2020.
La
proposta di legge di stabilità regionale (pl 23) si compone di due articoli e definisce il quadro di riferimento finanziario per il periodo compreso nel bilancio di previsione attraverso l’adozione di norme tese a realizzare effetti finanziari con decorrenza dal primo anno considerato nel bilancio di previsione, vale a dire il 2018. In particolare, con l’articolo 1 si provvede al rifinanziamento e al definanziamento e alla rimodulazione delle leggi regionali di spesa riportate negli allegati A e B. Le disposizioni dell’articolo 2 sono tese a disciplinare il processo di razionalizzazione dei beni immobili ad uso istituzionale della Regione, prevedendo innanzi tutto l’accorpamento degli uffici regionali presso uno stesso immobile “o, in subordine, in più immobili appartenenti allo stesso quadrante urbano”, come si legge nel testo di legge.
Il
“Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2018-2020” (pl 24), cui la legge d’autorizzazione all’esercizio provvisorio fa riferimento, quantifica le entrate e le spese complessive, al netto delle poste tecniche e delle partite di giro, in 19,6 miliardi di euro per il 2018, in 16,4 miliardi per il 2019 e in 16,4 miliardi per l’anno 2020 in termini di competenza. Al lordo delle poste tecniche e delle partite di giro le cifre sono queste: 36,8 miliardi di euro per il 2018, 31,1 miliardi per il 2019 e 31,1 miliardi per il 2020 in termini di competenza, nonché in euro 31,8 in termini di cassa per il 2018. Il limite massimo di ricorso al mercato finanziario è fissato in 1,35 miliardi di euro per l’anno 2018 (articolo 5). Con il Bilancio di previsione, la Regione approva anche i bilanci degli enti regionali allegati in sintesi allo stesso.
Dopo la relazione dell’assessore Sartore si è svolto il dibattito generale, nel corso del quale sono stati annunciati diversi emendamenti. Nel corso della sua replica, l’assessore Sartore ha annunciato che diversi emendamenti saranno accolti. Leodori ha così sospeso la seduta e aggiornato i lavori dell’Aula a domani,
mercoledì 30 maggio alle ore 14,30.
A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio